Descrizione
Con una serie di ricerche, svolte nel secondo dopoguerra e ormai diventate patrimonio della biologia, Karl von Frisch ha dimostrato che nelle api è presente un trasferimento di informazione per mezzo di segni convenzionali. Come l’uomo, dunque, anche l’ape può venir definita un animale «simbolico».
Le scoperte di von Frisch, premiate col Nobel nel 1973, rappresentano una tappa fondamentale dell’elaborazione teorica della biologia e hanno contribuito ad abbattere una delle ultime barriere che separavano la specie umana dal resto del mondo animale. Il linguaggio delle api è il libro più importante dello scienziato austriaco, nel quale vengono illustrati gli esperimenti originali da lui condotti sulle modalità di percezione e di comunicazione di queste enigmatiche e affascinanti creature. Come tutti gli esperimenti classici, quelli di von Frisch si caratterizzano immediatamente per la loro semplicità dando a chi legge un senso schietto di partecipazione alla ricerca.
Le scoperte di von Frisch, premiate col Nobel nel 1973, rappresentano una tappa fondamentale dell’elaborazione teorica della biologia e hanno contribuito ad abbattere una delle ultime barriere che separavano la specie umana dal resto del mondo animale. Il linguaggio delle api è il libro più importante dello scienziato austriaco, nel quale vengono illustrati gli esperimenti originali da lui condotti sulle modalità di percezione e di comunicazione di queste enigmatiche e affascinanti creature. Come tutti gli esperimenti classici, quelli di von Frisch si caratterizzano immediatamente per la loro semplicità dando a chi legge un senso schietto di partecipazione alla ricerca.
Note biografiche
Karl von Frisch (1886-1982), dopo gli studi compiuti a Vienna, nel 1910 entrò all'Istituto di Zoologia dell'Università di Monaco come assistente di Richard Hertwig. Successivamente fu professore a Rostock, Breslavia, Monaco e Graz. Dal 1950 al 1958, anno in cui fu nominato professore emerito, diresse l'Istituto di Zoologia di Monaco dove aveva iniziato la sua carriera. Nel 1973, insieme a Konrad Lorenz e Nikolaus Tinbergen, ricevette il premio Nobel per la fisiologia e la medicina.