Descrizione
Nel 260 d.C. l'imperatore Valeriano viene catturato dal 're dei re' Shapur I: finirà i suoi giorni in Persia in una vergognosa prigionia. Per i Romani è una catastrofe senza precedenti, ancor più terribile di quella avvenuta a Carre nel 53 a.C. Roma si trova così a dover affrontare la fase peggiore della crisi che affligge l'impero nel terzo secolo. I Persiani premono sui confini orientali, i territori dell'Europa occidentale sono sconvolti dalle incursioni delle popolazioni barbariche, mentre in tutto l'impero infuria la persecuzione dei cristiani voluta dall'imperatore, che vede in questa religione una minaccia per la tenuta dello Stato. La cattura di Valeriano provoca movimenti separatisti all'interno dell'impero stesso che portano l'usurpatore Postumo a creare un impero delle Gallie. Ancora più della disfatta di Carre, la fine ingloriosa di Valeriano peserà come una macchia indelebile nell'immaginario romano.
Note biografiche
Omar Coloru è ricercatore associato al laboratorio HAROC (Histoire et archéologie de l'Orient cunéiforme) dell'Università di Paris X. La sua attività di ricerca si focalizza sulle relazioni culturali e politiche tra il mondo greco-romano e l'Oriente, con particolare attenzione all'Iran e all'Asia Centrale ellenistici. Autore di studi e articoli pubblicati in volumi e riviste internazionali, ha di recente pubblicato la monografia Da Alessandro a Menandro. Il regno greco di Battriana (Pisa-Roma 2009) e il saggio Ancient Persia and Silent Disability in Disability in Antiquity (a cura di C. Laes, Routledge 2017).