Descrizione
NIENTE LACRIME PER LA SIGNORINA OLGA
Quando la signorina Olga, una figura pallida avvolta nella pelliccia nera di astrakan, colletto e polsi di visone, cappellino di feltro verde scuro in testa con veletta, prende in affitto la mansarda di via Worktz 227, Trissera, grigia periferia di Milano, i condomini si limitano a fare qualche speculazione sul suo conto, come del resto fanno con tutti. Ma quando nove anni dopo il suo cadavere viene ritrovato con una fune intorno al collo, allora i vicini cominciano a spettegolare davvero. Quale passato può celarsi dietro l'apparentemente inappuntabile vita di una signorina ottantenne? Le trine, i merletti, i lampadari di cristallo, le sue belle cose di un gusto così raffinato possono veramente nascondere uno spiazzante segreto custodito per anni? Il commissario Gilardi pensa proprio di sì. D'altronde tutti sanno che le persone non sono mai come sembrano, vicini di casa compresi.
IL MATTO AFFOGATO
Il matto affogato è uno degli scacchi matti più spettacolari, in cui il Re viene mattato da un solo pezzo avversario pur essendo circondato da pezzi amici: sono proprio questi ultimi infatti a impedire al monarca di sottrarsi al mortale scacco, ostruendo ogni via di fuga. E all'insegna del matto affogato saranno anche i due casi su cui si trova a indagare Max Gilardi, che ha rinunciato alla sua carriera di commissario a Milano per intraprendere quella di avvocato a Napoli. Ed è Napoli la vera protagonista del romanzo. Una Napoli volutamente dimenticata e faticosamente ritrovata, con tutte le sue contraddizioni, ma ricca di ricordi, di umori, di amici. E di un padre amato a stento. Questa città gli sta addosso come un vestito stretto, del quale poco a poco Max Gilardi, attraverso due delitti che lo coinvolgono, saprà liberarsi. Per ritornare a Napoli anche con il cuore, e con gli occhi di un uomo che si misura, senza condiscendenza, con la propria voglia di ricominciare a vivere.
IL VENDITORE DI CAPPELLI
Non c'è tregua per Max Gilardi: viene contattato dalla polizia in merito alla sparizione di Domenico Sarli, cappellaio. Nel suo negozio è stata infatti trovata una busta indirizzata proprio a Gilardi, che però è vuota. Gli investigatori sono alle prese da un paio di settimane anche con il ritrovamento di un cadavere irriconoscibile, e poi c'è un ragazzo, forse innocente, da difendere. Ma ci sono anche due donne, diversissime tra loro, che si contendono un posto nel cuore dell'affascinante avvocato napoletano, e torbide storie molto in alto che devono venire alla luce... Il terzo libro che Elda Lanza dedica a Max Gilardi rappresenta un lungo tratto di quel viaggio che accompagna l'eroe verso il suo definitivo ritorno: un romanzo nel quale il cappello diventa simbolo di saluto, di eccellenza, di cortesia. Ma anche del cilindro dal quale il prestigiatore estrae il coniglio...
LA CLIENTE SCONOSCIUTA
‘Ho bisogno di parlarle di una cosa seria’. Una voce di donna, al cellulare. Max Gilardi non conosce Lidia Morandi, ma è spaventata, così le promette che l'indomani sarà da lei. Non farà in tempo a parlarle: al suo arrivo Lidia è già morta, uccisa da sette coltellate nel suo stesso appartamento. Senza averla mai vista da viva, Gilardi sarà costretto a conoscerla tramite il suo passato, attraversato da grandi successi e uomini potenti, ma anche da tragedie crudeli e inspiegabili. Tra vicini impiccioni, architetti sfuggenti e giovani donne belle e misteriose, il caso si snoda tra colpi di scena, intrighi di quartiere e confessioni. E ancora una volta, sarà la sua Napoli il teatro delle indagini.
LA BAMBINA CHE NON SAPEVA PIANGERE
Un omicidio con una soluzione troppo semplice. Un'accusata che non può difendersi. Un filo sottile che lega i vari testimoni: un filo di chiacchiere e di insinuazioni che Max Gilardi tiene saldamente tra le mani, mentre la sua vita subisce un radicale cambiamento...La notizia è su tutti i giornali: il ricco barone De Brusset è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco nella sua abitazione milanese. Sul luogo del delitto, gli agenti hanno trovato anche la figlia Gilla, diva della televisione caduta in disgrazia, sporca di sangue e sconvolta. Il linciaggio mediatico è immediato, e la posizione di Gilla sembra indifendibile, tanto più che la donna, in stato catatonico per il trauma, non può testimoniare. Nessuno ritiene che il caso necessiti di chiarimenti. Nessuno, tranne Max Gilardi. Per lui, novello Ulisse, in perenne tensione tra il richiamo dell'avventura e la nostalgia della sua Napoli, sta per cominciare il gran viaggio, in un cammino che attraversa l'Italia intera.
UNO STUPIDO ERRORE
Giulia è una bella ragazza felice che insegue un sogno speciale: diventare una cantante. Quando viene ritrovata trafitta al petto da un paio di forbici, per le persone che le stavano attorno è come se si spezzasse un incantesimo. Niente sarà più come prima per Alessandro, il giovane universitario dai modi raffinati e la passione per il golf che la ama da quando frequentavano le scuole elementari. Né per l’intraprendente e sfrontato Nicola, amico di Alessandro, che da tempo aveva una piccante relazione clandestina con la vittima. La madre di Giulia, donna all’apparenza fragile, pur di dare giustizia alla figlia perduta, insegue una personale e dolorosa indagine per scoprire cosa può aver sconvolto i suoi ultimi giorni di vita, mentre gli inquirenti seguono le tracce di un misterioso individuo che aveva promesso alla ragazza un provino per un’importante trasmissione televisiva. Max Gilardi si ritrova così trascinato in una spirale di complotti e mezze verità che lo costringerà a mettersi alla prova, anche con la propria coscienza di uomo e di avvocato.
Quando la signorina Olga, una figura pallida avvolta nella pelliccia nera di astrakan, colletto e polsi di visone, cappellino di feltro verde scuro in testa con veletta, prende in affitto la mansarda di via Worktz 227, Trissera, grigia periferia di Milano, i condomini si limitano a fare qualche speculazione sul suo conto, come del resto fanno con tutti. Ma quando nove anni dopo il suo cadavere viene ritrovato con una fune intorno al collo, allora i vicini cominciano a spettegolare davvero. Quale passato può celarsi dietro l'apparentemente inappuntabile vita di una signorina ottantenne? Le trine, i merletti, i lampadari di cristallo, le sue belle cose di un gusto così raffinato possono veramente nascondere uno spiazzante segreto custodito per anni? Il commissario Gilardi pensa proprio di sì. D'altronde tutti sanno che le persone non sono mai come sembrano, vicini di casa compresi.
IL MATTO AFFOGATO
Il matto affogato è uno degli scacchi matti più spettacolari, in cui il Re viene mattato da un solo pezzo avversario pur essendo circondato da pezzi amici: sono proprio questi ultimi infatti a impedire al monarca di sottrarsi al mortale scacco, ostruendo ogni via di fuga. E all'insegna del matto affogato saranno anche i due casi su cui si trova a indagare Max Gilardi, che ha rinunciato alla sua carriera di commissario a Milano per intraprendere quella di avvocato a Napoli. Ed è Napoli la vera protagonista del romanzo. Una Napoli volutamente dimenticata e faticosamente ritrovata, con tutte le sue contraddizioni, ma ricca di ricordi, di umori, di amici. E di un padre amato a stento. Questa città gli sta addosso come un vestito stretto, del quale poco a poco Max Gilardi, attraverso due delitti che lo coinvolgono, saprà liberarsi. Per ritornare a Napoli anche con il cuore, e con gli occhi di un uomo che si misura, senza condiscendenza, con la propria voglia di ricominciare a vivere.
IL VENDITORE DI CAPPELLI
Non c'è tregua per Max Gilardi: viene contattato dalla polizia in merito alla sparizione di Domenico Sarli, cappellaio. Nel suo negozio è stata infatti trovata una busta indirizzata proprio a Gilardi, che però è vuota. Gli investigatori sono alle prese da un paio di settimane anche con il ritrovamento di un cadavere irriconoscibile, e poi c'è un ragazzo, forse innocente, da difendere. Ma ci sono anche due donne, diversissime tra loro, che si contendono un posto nel cuore dell'affascinante avvocato napoletano, e torbide storie molto in alto che devono venire alla luce... Il terzo libro che Elda Lanza dedica a Max Gilardi rappresenta un lungo tratto di quel viaggio che accompagna l'eroe verso il suo definitivo ritorno: un romanzo nel quale il cappello diventa simbolo di saluto, di eccellenza, di cortesia. Ma anche del cilindro dal quale il prestigiatore estrae il coniglio...
LA CLIENTE SCONOSCIUTA
‘Ho bisogno di parlarle di una cosa seria’. Una voce di donna, al cellulare. Max Gilardi non conosce Lidia Morandi, ma è spaventata, così le promette che l'indomani sarà da lei. Non farà in tempo a parlarle: al suo arrivo Lidia è già morta, uccisa da sette coltellate nel suo stesso appartamento. Senza averla mai vista da viva, Gilardi sarà costretto a conoscerla tramite il suo passato, attraversato da grandi successi e uomini potenti, ma anche da tragedie crudeli e inspiegabili. Tra vicini impiccioni, architetti sfuggenti e giovani donne belle e misteriose, il caso si snoda tra colpi di scena, intrighi di quartiere e confessioni. E ancora una volta, sarà la sua Napoli il teatro delle indagini.
LA BAMBINA CHE NON SAPEVA PIANGERE
Un omicidio con una soluzione troppo semplice. Un'accusata che non può difendersi. Un filo sottile che lega i vari testimoni: un filo di chiacchiere e di insinuazioni che Max Gilardi tiene saldamente tra le mani, mentre la sua vita subisce un radicale cambiamento...La notizia è su tutti i giornali: il ricco barone De Brusset è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco nella sua abitazione milanese. Sul luogo del delitto, gli agenti hanno trovato anche la figlia Gilla, diva della televisione caduta in disgrazia, sporca di sangue e sconvolta. Il linciaggio mediatico è immediato, e la posizione di Gilla sembra indifendibile, tanto più che la donna, in stato catatonico per il trauma, non può testimoniare. Nessuno ritiene che il caso necessiti di chiarimenti. Nessuno, tranne Max Gilardi. Per lui, novello Ulisse, in perenne tensione tra il richiamo dell'avventura e la nostalgia della sua Napoli, sta per cominciare il gran viaggio, in un cammino che attraversa l'Italia intera.
UNO STUPIDO ERRORE
Giulia è una bella ragazza felice che insegue un sogno speciale: diventare una cantante. Quando viene ritrovata trafitta al petto da un paio di forbici, per le persone che le stavano attorno è come se si spezzasse un incantesimo. Niente sarà più come prima per Alessandro, il giovane universitario dai modi raffinati e la passione per il golf che la ama da quando frequentavano le scuole elementari. Né per l’intraprendente e sfrontato Nicola, amico di Alessandro, che da tempo aveva una piccante relazione clandestina con la vittima. La madre di Giulia, donna all’apparenza fragile, pur di dare giustizia alla figlia perduta, insegue una personale e dolorosa indagine per scoprire cosa può aver sconvolto i suoi ultimi giorni di vita, mentre gli inquirenti seguono le tracce di un misterioso individuo che aveva promesso alla ragazza un provino per un’importante trasmissione televisiva. Max Gilardi si ritrova così trascinato in una spirale di complotti e mezze verità che lo costringerà a mettersi alla prova, anche con la propria coscienza di uomo e di avvocato.
Note biografiche
Elda Lanza è stata scrittrice, giornalista ed esperta di comunicazione, ma anche prima presentatrice della televisione italiana, imprenditrice, ospite di importanti trasmissioni radiofoniche e televisive. Nel 2014 è stata insignita del titolo di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente Giorgio Napolitano. La sua produzione letteraria è vasta e sfaccettata, a cominciare dalla fortunata serie di romanzi che hanno per protagonista l’avvocato Max Gilardi, il più recente dei quali è La terza sorella, passando per Il tovagliolo va a sinistra. Il galateo per un mondo che cambia: come fare, come essere (2016), scritto partendo dalla sua esperienza di docente di Storia del costume, per arrivare ai romanzi Imparerò il tuo nome (2016), la struggente e ironica ‘autobiografia d’invenzione’ Uomini (2017), Una stagione incerta e Quasi un uomo (2018). Ha vinto i premi letterari Minturno (1992) ed Europa (2012) e nel 2018 le è stato assegnato il Premio Giuditta alla carriera.