Descrizione
Enzo Biagi e la televisione: una lunga storia d’amore. In particolare
con la Rai, dalla storica direzione del telegiornale affidatagli da Bernabei
nel 1961, per rinnovare un modello ormai invecchiato, al varo
del primo rotocalco d’attualità, fino agli ultimi anni, con il successo de
“Il Fatto”, la striscia d’informazione in onda dal 1995 dopo il Tg1 delle
20, che ha fatto scuola. Ma del piccolo schermo e delle sue vicende
Biagi si è occupato per anni anche in veste di critico televisivo, dalle colonne
del settimanale Epoca, raccontando programmi e personaggi
in centinaia di articoli che, a distanza di mezzo secolo, ci restituiscono
intatti il suo spirito, il suo stile, la sua umanità. Ne risulta un
gustoso racconto del Paese in quegli anni percorsi dal cambiamento sociale
(e televisivo): dal trionfo di “Lascia o raddoppia” di Mike Bongiorno
alle trasmissioni di Enzo Tortora... Una narrazione che è
anche un’insuperabile lezione di giornalismo, il manifesto di un
modo di fare televisione, un insegnamento attuale come solo i classici
sanno essere.
Note biografiche
GIANDOMENICO CRAPIS, esperto di storia della televisione e della cultura di massa, ha pubblicato, tra l’altro, La parola imprevista. Intellettuali, industria culturale e società all’avvento della televisione in Italia (Edizioni Lavoro, 1999), Il frigorifero del cervello. Il Pci e la Tv da “Lascia o raddoppia?” alla battaglia contro gli spot (Editori Riuniti, 2001), Ha vinto la Tv. 60 anni di politica e televisione da De Gasperi a Grillo (Imprimatur, 2014) e collabora con il Manifesto.