Descrizione
Non è raro il caso che un'opera letteraria si presenti, dichiaratamente o meno, come la ripresa o la continuazione di un'altra opera precedente, di altro autore. A questa caratteristica la critica letteraria, a partire dagli anni Settanta di questo secolo, ha dato il nome di «intertestualità». E, in un certo senso, qualsiasi creazione letteraria, in quanto non è comprensibile al di fuori della tradizione delle opere letterarie precedenti, può considerarsi alla luce dell'intertestualità.
A questo tema, la prima parte del saggio dedica una introduzione di tipo storico e teorico; la seconda una sintetica analisi esemplificativa delle forme che essa può assumere. A partire dalla «memoria di genere», ossia dai riferimenti relativi non a un testo ben individuato ma a un gruppo di testi omogenei e a un «modello» che da questi testi si può ricavare. Per arrivare alle forme via via più specifiche: la ripresa di temi, situazioni narrative, personaggi; le riprese formali (tipiche del linguaggio poetico); la parodia (contraffazione ironica o satirica di testi precedenti); il pastiche (imitazione dello stile di autori o opere differenti); la riscrittura in chiave seria. In generale, sia nella prima che nella seconda parte, si è sempre ridotta al minimo l'esposizione teorica astratta e si è proceduto quanto più possibile attraverso esempi concreti, privilegiando il riferimento a opere contemporanee e di facile lettura.
Note biografiche
Marina Polacco (Catanzaro, 1968) è stata allieva e perfezionanda della Scuola Normale Superiore di Pisa, presso la quale svolge attualmente la sua attività di borsista post-dottorale. Si è occupata prevalentemente di letteratura moderna e contemporanea, sia italiana che straniera (Pirandello, Calvino, Fortini, Marquez, Pennac). Ha pubblicato anche alcune antologie per la scuola secondaria superiore (Le voci dell'altro, Il mondo tra noi, Giocare con le parole).
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