Descrizione
In questo volume l’autrice analizza il ruolo svolto da uno dei più grandi maestri del XV secolo dapprima a Padova, ove Mantegna promosse il recupero “moderno” del mondo classico in sintonia con Donatello e con la più antica tradizione della cultura cittadina, ricostruita attraverso lo studio approfondito dei suoi maggiori protagonisti; poi a Mantova, presso la corte dei Gonzaga. I complessi rapporti intrecciati da quella dinastia, attraverso il maestro padovano, con Lorenzo il Magnifico, con Innocenzo VIII e, più in generale, con la Roma cortigiana delle cerchie cardinalizie, promotrici di rinnovate modalità del ritorno all’antico nelle arti figurative maggiori e “minori”, sono qui affrontati con particolare attenzione alle loro più articolate diversità, anche ideologiche. Il significato della perseveranza della grammatica dell’antico da parte del Mantegna al tempo d’Isabella d’Este Gonzaga, nel passaggio al nuovo secolo caratterizzato da più moderne istanze sia figurative che letterarie, è oggetto della parte conclusiva del libro.