Descrizione
Secondo quali regole non scritte l’autore drammatico realizza la concatenazione delle scene, degli atti e dei cambi di quadro? Su quali basi decide la scansione spaziotemporale dei vari avvenimenti, quelli da rappresentare e quelli da recuperare perché accaduti fuori scena? E quali sono i criteri oggettivi che il critico ha a disposizione per evidenziare forzature e inverosimiglianze nei movimenti dei personaggi da una scena all’altra o da un quadro all’altro? Insomma, è possibile definire una norma rispetto a cui identificare lo scarto prepotente del teatro novecentesco?Questo volume, nato anche da un’esigenza didattica, analizza le tecniche che presiedono alla sintassi – intesa come architettura – del testo drammatico, mirando a definire, nella concretezza della realtà testuale, su cosa davvero si basano ad esempio l’uso cinquecentesco dello spazio polivalente o la scelta goldoniana di un tempo e di uno spazio realistici.