Descrizione
La Basilicata, oggi come nel Medioevo, è considerata una terra “minore”. Minore perché defilata, poco abitata e di scarse infrastrutture. Minore perché ‘di confine’: un confine mutevole e instabile d’una terra di frontiera politica, etnica, economica, linguistica e religiosa. Un teatro incessante di scontri tra Goti, Bizantini, Longobardi, Arabi, Normanni e Svevi. Basilicata o Lucania? La stessa alternanza onomastica resta un problema. Eppure da questo volume emerge tutta una fisionomia che del Medioevo lucano (soprattutto nei secoli XII-XIII) ripercorre la trama dei centri culturali locali (monastici, ecclesiastici o addirittura laici) e delle politiche connesse di Benevento, Salerno, Bisanzio e Palermo. Una ricostruzione che ripercorre la frammentarietà socio-storica di un territorio caratterizzato da differenti tipologie di testimonianze lette come una pluralità culturale.