Descrizione
Una penna straordinariamente letteraria scava nel rapporto fra una madre e una figlia, e nella memoria
Con una penna eccellente, ricca, che sa essere rorida e riarsa e meravigliosamente letteraria, Patrizia Rinaldi ci propone una storia di donne e memoria. Protagoniste sono una madre e una figlia. Maria Antonia ha affrontato lutti e miseria, è fuggita come profuga da Spalato, ha perso un marito nelle Foibe e ha visto i fratelli condannati ai campi di lavoro. Ma nonostante la dannazione della guerra è sempre vissuta padrona di sé. Darà scandalo pur di assecondare la sua disperata voglia di vivere, eternamente affamata di emozioni. La storia di questa donna giovane e indomabile ci viene raccontata da Ena, sua figlia, costretta a letto dall’età avanzata dopo una vita sazia e pigra. Come la madre, anche Ena è una donna aspra e forte. Ma la generosità della vita è stata per lei più un danno che un conforto. E ora, prossima alla fine, ricorda. Mentre la grande Storia si intreccia alla memoria privatissima, le stagioni della donne si confondono nelle parole di Ena e Maria Antonia. Fra rimorsi, speranze, sogni e dolori, una giovane indomita troverà la sua strada per diventare donna, e una figlia, molti anni più tardi, scoprirà le ragioni segrete di una madre all’alba della vita.
Note biografiche
Patrizia Rinaldi vive e lavora a Napoli. È laureata in Filosofia e si è specializzata in scrittura teatrale. Ha partecipato per diversi anni a progetti letterari presso l’Istituto penale minorile di Nisida. Nel 2016 ha vinto il Premio Andersen Miglior Scrittore. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo La compagnia dei soli, illustrato da Marco Paci, (Sinnos 2017), vincitore del Premio Andersen Miglior Fumetto 2017, Un grande spettacolo (Lapis 2017), Federico il pazzo, vincitore del premio Leggimi Forte 2015 e finalista al premio Andersen 2015 (Sinnos 2014), Mare giallo (Sinnos 2012), Rock sentimentale (El 2011), Piano Forte (Sinnos 2009). Per le Edizioni E/O ha pubblicato Tre, numero imperfetto (tradotto negli Stati Uniti e in Germania), Blanca, Rosso caldo, Ma già prima di giugno (Premio Alghero 2015) e La figlia maschio (2017).