Descrizione
Le interpretazioni simbolologiche di Oswald Wirth rappresentano un esauriente modello e una elegante espressione del revival magico che toccò la Francia dall'epoca di Eliphas Levi fino allo scoppio della Prima guerra mondiale. La sua interpretazione dei Tarocchi e le sue decodificazioni dell'alchimia e dell'astrologia lo confermano. L'Imposizione delle mani è quindi leggibile sia come documento biografico (e vuole esserlo), sia come sintesi di un'epoca. L'opera offre ancora oggi al lettore una serie di domande e di risposte di grande interesse.Il meccanismo conoscitivo dell'energia, che allontana ogni spiegazione semplificante, si sposa a una interpretazione della simbologia alchemica. In tanti hanno trovato la sperimentazione; in molti (da Mesmer a Reich) hanno organizzato una spiegazione teorica. Alla base c'è probabilmente il problema di una terapeutica “metafisica”, come Stefano Andreani ricorda in una breve nota conclusiva. Il libro di Wirth è in ogni caso una testimonianza del rispetto dovuto a ogni approccio terapeutico che si propone una visione olistica e spirituale del malato.
Note biografiche
Vissuto tra la seconda metà dell'Ottocento e i primi del Novecento, affiliato alle principali società segrete, seppe recepire e sintetizzare il pensiero e i principi delle più importanti correnti iniziatiche, servendosene per l'interpretazione dei segreti della Grande Opera, e dedicandosi allo studio dell'Alchimia, della Cabala e dei Tarocchi. Le Edizioni Mediterranee hanno pubblicato il suo celeberrimo I Tarocchi (1924), uno dei migliori testi sull'argomento, e il testo medico-filosofico L'imposizione delle mani.