Descrizione
Nel marzo 1927 la rivista fiorentina «Solaria» esce con un numero monografico speciale intitolato Letterati al cinema, in cui scrittori, poeti e intellettuali, come Montale, Debenedetti, Bacchelli, Luciani, Betti, Bragaglia, solo per citare alcuni, si interrogano circa la possibilità di conferire al cinema lo statuto di arte. Ma questo senza alcuna intenzione – si legge nell’editoriale di presentazione – di contribuire alla delineazione di una «estetica del cinematografo»: unico intento è quello di esprimere «fresche impressioni letterarie» a proposito del nuovo medium. Questo fascicolo riveste una notevole importanza nella storia della critica cinematografica per almeno due motivi. Da un lato documenta la comparsa in Italia di una nuova generazione di intellettuali, aperta agli stimoli culturali europei e disposta a battersi per la legittimazione artistica del cinema; dall’altro rappresenta uno dei momenti, forse il più organico, della mobilitazione dell’estetica crociana in ambito cinematografico.