Siamo nel 1966 e Anne Wiazemsky, nipote del celebre François Mauriac, è una studentessa all'ultimo anno di liceo, reduce dalla sua prima esperienza come attrice che le ha fatto intravedere un modo di vivere radicalmente diverso da quello dell'alta borghesia da cui proviene. Il fascino del cinema è per Anne così forte che un giorno di giugno, dopo aver visto un film di Jean-Luc Godard, gli scrive una lettera dichiarando di amare il film e l'uomo che l'ha creato. Inizia così, per un colpo di testa adolescenziale, la storia d'amore tra una ragazzina ancora minorenne e il guru della Nouvelle Vague, più anziano di lei di ben 17 anni. Un amore che dovrà fare i conti con le incertezze di Anne, l'ostilità dei familiari, e la morbosa curiosità della stampa scandalistica, sullo sfondo di una Francia sull'orlo della rivoluzione giovanile del '68. Tutti i personaggi che hanno fatto un'epoca (come il critico cinematografico François Cournot, il filosofo Francis Jeanson, il dissidente senegalese Omar Diop, Antoine Gallimard, l'erede della celebre dinastia editoriale, il regista François Truffaut...) ruotano attorno a questo amore difficile in cui Anne combatterà la sua battaglia di emancipazione e modernità per affermarsi come donna.

Anne Wiazemsky è nata a Berlino. Sua madre, Claire Mauriac, era figlia del premio Nobel per la letteratura François Mauriac. Attrice di teatro, la Wiazemsky debutta al cinema in modo significativo in Au hasard Balthazar di Robert Bresson, per lavorare poi anche con Jean-Luc Godard, che sposa nel 1967, e con Pasolini e Ferreri. È autrice di numerosi libri, per i quali ha ricevuto prestigiosi premi. Nel 2010 le Edizioni E/O hanno pubblicato La ragazza di Berlino.