Descrizione
In un momento particolarmente delicato del processo per la beatificazione
e canonizzazione di don Bosco, mons. Giuseppe Francesco Re (1848-1933),
vescovo di Alba dal 1889 al 1933, negava recisamente che don Bosco potesse
aver avuto una qualsiasi parte negli anonimi opuscoli a carico di mons.
Gastaldi fatti circolare tra il 1878 e il 1879. Tra le varie ragioni ne adduceva una affatto inedita. “È mia convinzione – iniziava – che D. Bosco non ci sia entrato per nulla, perché la sua delicatezza non avrebbe certamente approvato certe frasi troppo ardite contro l’arcivescovo, ma avrebbe piuttosto fatto ricorso alla S. Sede in caso che si sentisse gravato da qualche disposizione dell’Arcivescovo stesso”.
Sembrerebbe un azzardo trarre frettolose e sommarie diagnosi sulla salute di
don Bosco da siffatte trasversali informazioni. Transitori problemi di salute,
non certo esclusivi della fine degli anni ’70, e quelli più frequenti del decennio
successivo non dovrebbero creare dubbi sullo straordinario e tormentato attivismo,
che caratterizza la più intensa fase della vicenda biografica di don Bosco.
Essa precede ma non precorre l’ultima, quella dell’effettivo lento declino fisico
emergente a un certo punto del 1883, per cui parrebbe infondato circoscrivere
in una sola diagnosi due tempi notevolmente differenti.