Descrizione
I media audiovisivi sono sempre più un sistema attraverso cui il mondo diviene per noi esperibile, comprensibile, interpretabile e agibile. Essi sono gli strumenti di relazione che impieghiamo per entrare nella fitta rete di connessioni che intessono di complessità il nostro tempo, ma sono anche ormai l’habitat culturale ed estetico che viviamo e che ci plasma. Così gli audiovisivi sono sia l’effetto sia la causa dello sviluppo complesso dell’essere umano, della sua conoscenza e della sua sensibilità. L’autrice esplora alcuni dei mutamenti maggiormente significativi introdotti da questo tipo di immagini, indagandone limiti e potenzialità, fino a prospettarne un impiego generativo e creativo.
Note biografiche
Chiara Simonigh insegna Teorie dei media e cultura visuale all’Università degli Studi di Torino. Tra le sue monografie e curatele sull’estetica dei media audiovisivi e la filosofia della complessità: Lo spettacolo cinematografico. Teorie ed estetica (con L. Termine, 2003); L’immagine-spettacolo (2011); Pensare la complessità. Per un umanesimo planetario (di E. Morin, 2012); Le cinéma. Un art de la complexité. Articles et inédits 1952-1962 (di E. Morin, con M. Peyrière, 2018).