Descrizione
«Il forse è la parola più bella del vocabolario italiano. Perché apre delle possibilità, non certezze. Perché non cerca la fine, ma va verso l’infinito» scrive Leopardi. Il termine tuttavia non rientra fra quelli maggiormente frequentati dai filosofi, i quali prediligono piuttosto avverbi pacifici e rassicuranti, come quelli che rimarcano o confutano la certezza. Attraverso un ripensamento inedito e coinvolgente del pensiero di Dio da Cartesio a Cacciari, il saggio verifica invece la presenza di un “forse” (ermeneutico, anfibologico e congetturale) al di sotto di ogni costruzione razionalistica e porta allo scoperto il momento di libertà latente in ogni atto metafisico.
Note biografiche
Gianluca De Candia ha studiato filosofia e teologia presso la Facoltà Teologica Pugliese, l’Università “Aldo Moro” di Bari e la Gregoriana di Roma. Borsista della Alexander von Humboldt-Stiftung, ha conseguito l’abilitazione in “Questioni filosofiche della teologia” presso l’Università di Münster. Già Professore a contratto di Filosofia presso la Facoltà Teologica Pugliese e di Teologia Sistematica presso l’Università di Siegen, è ora Privatdozent presso l’Università di Münster e responsabile di un progetto (DFG) sulla ricezione del pensiero di Luigi Pareyson.