Descrizione
La Carta di Milano, l'eredità immateriale di Expo Milano 2015, ci impegna a pensare e a dare forma a una diversa idea di convivenza urbana. Una città del futuro che comincia dal nostro presente.
Negli ultimi anni si è assistito a un vero e proprio proliferare dell’uso del termine smart city e human smart city. L’uso – e talvolta l’abuso – di questo termine ha riguardato esperti, specialisti di marketing, consulenti, grandi aziende e amministratori. Il suo utilizzo è stato legato alla necessità di definire un conceptual framework che, da una parte, aiutasse a comprendere cosa le città stessero diventando e dall’altra contribuisse in maniera significativa a evidenziare in che modo le città potessero essere meglio pianificate.
Obiettivo di questo testo è sintetizzare alcuni aspetti centrali del dibattito sulla smart city. A tal fine si chiariscono i debiti intellettuali che la smart city ha con alcuni filoni di studio e si ripercorrono i momenti essenziali legati all’introduzione del termine. L’interesse principale è però soprattutto volto a chiarire quali siano le caratteristiche della smart city con riferimento a due casi studio italiani: la città di Trento e la città di Milano. Per entrambi i casi, gli autori approfondiscono quanto la dimensione umana della smart city, nella struttura e nella di capacità di governance, si ritrovi nelle pratiche di queste due città.
In appendice, a disposizione del lettore, il testo integrale della Carta di Milano.