Descrizione
«Questo è sicuramente un nuovo paradigma dello studio della storia, molto ben argomentato, che verrà considerato rivoluzionario. Che io sappia, nessun altro libro integra lo studio della storia umana con i principi dell’evoluzione biologica e culturale in maniera tanto ambiziosa.»
David Sloan Wilson, autore di L’altruismo
«Rilassatevi e godetevelo. È una buona lettura e vi farà pensare.»
New Scientist
«Una tesi provocatoria che rivede radicalmente le relazioni tra biologia e cultura.»
London Review of Books - Steven Mithen
La logica dell’«inizio della storia» basata sull’invenzione della scrittura e sulla nascita delle civiltà risente ancora oggi della temporalizzazione del mondo proveniente dal quadro concettuale religioso di matrice ebraico-cristiana. Nei manuali di scuola la storia inizia tipicamente quando l’uomo diventa «cultura», se non apertamente quando riconosce un dio. L’immenso lasso di tempo che precede quel momento viene semplicemente ignorato, o al più ridotto a un breve paragrafo iniziale. Generazioni di studenti si sono formati con questo schema narrativo e lo hanno naturalmente introiettato.
In questo modo però si tralascia un’enorme quantità di dati che sono fondamentali per capire come l’uomo abbia operato nel mondo e perché lo abbia fatto così e non altrimenti.
Decenni di studi sul cervello e lavori pionieristici come quello di Jared Diamond ci permettono ora, finalmente, di studiare la storia umana in una prospettiva diversa, più «profonda», tenendo conto di tutti quei fattori che hanno modellato il nostro comportamento, e permettendoci in tal modo di comprendere in un contesto molto più ampio le ragioni di molti percorsi storici.
Leggendo queste pagine si troveranno molti esempi affascinanti di questo modo di procedere, come ad esempio quelli relativi alla «neurostoria», una disciplina che analizza sotto una luce completamente differente, incentrata sulle caratteristiche del cervello umano, certe vicende del nostro passato e del nostro presente. L’integrazione tra storia e biologia diventa, allora, un nuovo paradigma investigativo.
La continua coevoluzione di natura e cultura nell’ultimo milione di anni è ciò che ci ha resi quel che siamo. D’altra parte la biologia è una scienza storica da tempo, sostiene Smail: è ora che anche la storia si apra all’apporto concettuale dell’evoluzionismo e delle scienze biologiche.
David Sloan Wilson, autore di L’altruismo
«Rilassatevi e godetevelo. È una buona lettura e vi farà pensare.»
New Scientist
«Una tesi provocatoria che rivede radicalmente le relazioni tra biologia e cultura.»
London Review of Books - Steven Mithen
La logica dell’«inizio della storia» basata sull’invenzione della scrittura e sulla nascita delle civiltà risente ancora oggi della temporalizzazione del mondo proveniente dal quadro concettuale religioso di matrice ebraico-cristiana. Nei manuali di scuola la storia inizia tipicamente quando l’uomo diventa «cultura», se non apertamente quando riconosce un dio. L’immenso lasso di tempo che precede quel momento viene semplicemente ignorato, o al più ridotto a un breve paragrafo iniziale. Generazioni di studenti si sono formati con questo schema narrativo e lo hanno naturalmente introiettato.
In questo modo però si tralascia un’enorme quantità di dati che sono fondamentali per capire come l’uomo abbia operato nel mondo e perché lo abbia fatto così e non altrimenti.
Decenni di studi sul cervello e lavori pionieristici come quello di Jared Diamond ci permettono ora, finalmente, di studiare la storia umana in una prospettiva diversa, più «profonda», tenendo conto di tutti quei fattori che hanno modellato il nostro comportamento, e permettendoci in tal modo di comprendere in un contesto molto più ampio le ragioni di molti percorsi storici.
Leggendo queste pagine si troveranno molti esempi affascinanti di questo modo di procedere, come ad esempio quelli relativi alla «neurostoria», una disciplina che analizza sotto una luce completamente differente, incentrata sulle caratteristiche del cervello umano, certe vicende del nostro passato e del nostro presente. L’integrazione tra storia e biologia diventa, allora, un nuovo paradigma investigativo.
La continua coevoluzione di natura e cultura nell’ultimo milione di anni è ciò che ci ha resi quel che siamo. D’altra parte la biologia è una scienza storica da tempo, sostiene Smail: è ora che anche la storia si apra all’apporto concettuale dell’evoluzionismo e delle scienze biologiche.
Note biografiche
Daniel Lord Smail è docente di Storia a Harvard. Si occupa della storia e dell’antropologia delle civiltà mediterranee, con particolare attenzione alle città di Marsiglia e Lucca nel tardo Medioevo. Dopo la pubblicazione di Storia prodonda. Il cervello umano e l’origine della storia (Bollati Boringhieri 2017), la sua attività si è concentrata sullo studio della Storia profonda e dei suoi significati per la cultura storica contemporanea. Tra gli altri libri pubblicati citiamo Imaginary Cartographies (1999), che ha vinto il Premio Herbert Baxter Adams dell’American Historical Association e quello della Social Science History Association; The Consumption of Justice (2003), che ha vinto il Premio James Willard Hurst della Law and Society Association; e ha curato assieme a Andrew Shryock Deep History. The Architecture of Past and Present.