Descrizione
La Passione e molte altre passioni sono il motore di questo romanzo che si sviluppa attorno alla figura del giovane Manuel, crocefisso un Venerdì Santo nel villaggio di Tlaltenalco per impersonare Gesù Cristo, secondo un antico rituale che contamina religiosità azteca e ispano-cattolica, e per espiare, secondo la sentenza del pueblo, un delitto mai commesso. Oppure, chissà? «Ninguna cosa es segura», nessuna cosa è certa. Qui tutto è incerto, ambiguo, enigmatico, a partire dalla colpa di Manuel, il tentato (o riuscito) stupro di una ragazza. E la potente pulsione sensuale che pervade la vicenda non si sottrae alla regola: nel mondo di Manuel, così tenacemente arcaico e fieramente macho, l’attrazione omoerotica serpeggia segreta tra gli uomini e talvolta prorompe violenta, facendosi giustizia privata, resa dei conti, con una lunga scia di sangue. Non diversamente dalle vittime, però, persino gli autori di crimini cruenti sono spesso avvolti da un’aura di innocenza, di incolpevole passività – come fossero burattini manovrati da una congerie di dei e demoni in zuffa tra loro, alla maniera messicana – e alcuni rifulgono di commovente bellezza. Come l’indimenticabile protagonista.
Note biografiche
Nato a Livorno nel 1920, laureatosi a Roma nel 1943, Carlo Coccioli si è specializzato in religioni orientali e in lingue e letterature camito-semitiche. Ha partecipato alla Resistenza ed è stato decorato con la medaglia d’argento al valore. Ha pubblicato il suo primo romanzo a Firenze, dove viveva, nel 1946. Nel 1949 si è trasferito a Parigi e nel 1953 a Città del Messico, dove è scomparso nel 2003. Autore di un’opera vasta e multiforme, composta in tre lingue e tradotta in tutto il mondo, può essere a buon titolo considerato uno dei maggiori scrittori italiani del ’900. Fra le altre sue opere ricordiamo almeno: Fabrizio Lupo, L’erede di Montezuma, Le corde dell’arpa, Documento 127, Uomini in fuga, Davide, Requiem per un cane, La casa di Tacubaya, Piccolo Karma, Budda e il suo glorioso mondo.