Descrizione
Dall’aprile 1921 all’agosto 1924, Aby Warburg, il geniale inventore di una nuova scienza delle immagini, fu ricoverato a Kreuzlingen nella casa di cura diretta da Ludwig Binswanger, lo psichiatra che doveva rinnovare profondamente l’approccio al problema della malattia mentale. Finora, di questi tre anni decisivi, tanto per la biografia di Warburg che per quella di Binswanger, non si sapeva altro se non che Warburg aveva provato a un certo punto la sua guarigione, tenendo ai pazienti della clinica la celebre conferenza sul Rituale del serpente.
Questo libro pubblica in prima mondiale non soltanto la cartella clinica che Binswanger redasse giornalmente sullo stato del suo straordinario paziente, ma anche i testi autobiografici di Warburg relativi al soggiorno a Kreuzlingen e l’epistolario fra i due autori, che stabilirono un importante scambio intellettuale all’insegna dell’idea e dell’esperienza di una «guarigione infinita». Una testimonianza eccezionale sull’incontro fra due grandi protagonisti della cultura del Novecento.
«Il delirio febbrile… isola ed enfatizza l’immagine mnemonica, che ci sta improvvisamente di fronte nella sua sfrenata potenza individuale.» Aby Warburg
«La guarigione mi sembrava possibile soltanto se prendevo contemporaneamente in considerazione la possibilità di una salvezza, e precisamente da entrambe le parti, vale a dire da parte del medico e del paziente…» Ludwig Binswanger
Note biografiche
Ludwig Binswanger nacque a Kreuzlingen il 13 aprile 1881. Fu assistente di Bleuler e dot¬torando di Jung alla clinica Burghölzli di Zu¬rigo. Nel 1911 divenne direttore della clinica psichiatrica Bellevue. Nei primi anni Venti si avvicinò alla filosofia di Husserl e Heidegger, e cominciò a lavorare alla prospettiva di una terapia esistenziale. Morì a Kreuzlingen il 5 febbraio 1966.
Aby Warburg nacque ad Amburgo il 13 giugno del 1866. Nel 1892 si laureò in storia dell’arte con una dissertazione su Botticelli. Nel 1912 fu tra i promotori del Congresso Internazionale di Storia dell’Arte che si svolse a Roma. In quella occasione, tenne una conferenza sugli affreschi di Palazzo Schifanoia che è ritenuta il battesimo dell’Iconologia. Morì ad Amburgo il 26 ottobre 1929.