Descrizione
Crimini di guerra sono stati perpetrati in Italia fin dall'Unità con la repressione del brigantaggio e altri sono stati commessi da italiani già a partire dalle spedizioni coloniali in Africa Orientale e in Libia. Ma è soprattutto durante il ventennio fascista che l'Italia si rende responsabile della violazione dei più elementari diritti umani nelle guerre in Etiopia, Somalia, Spagna e – ancor più – nel corso della seconda guerra mondiale. In particolare, tra il 1940 e il 1943, insieme alla Germania, è protagonista di numerosi eccidi di civili in Jugoslavia, Grecia, Albania, ma anche in Russia e in Francia. Poi, tra il 1943 e il 1945, il nostro paese subisce stragi efferate a opera dei nazisti, sostenuti dai fascisti della Repubblica di Salò.
Alberto Stramaccioni ricostruisce l'insieme degli eventi e dei punti di vista di alcune delle pagine più tragiche della nostra storia recente, dopo decenni di rimozione culturale e di occultamento politico-giudiziario.
Note biografiche
Alberto Stramaccioni è docente di Storia contemporanea all'Università per stranieri di Perugia. Ha pubblicato, tra l'altro: Storia d'Italia (Editori Riuniti 2006); Il Sessantotto (Era Nuova 2008); L'Italia e l'Europa nel XX secolo (Palomar 2011); La rivoluzione francese e le Repubbliche d'Italia (Crace 2011); Storia delle classi dirigenti in Italia. 1861-1992 (Edimond 2012); L'Italia e i crimini di guerra (Crace 2013); Le guerre degli italiani nel XX secolo (Nuova Prhomos 2014).