Descrizione
Impegnatasi, dopo oltre due secoli di neutralità, nella guerra di successione austriaca a fianco della Francia e della Spagna, la Repubblica di Genova va incontro nel 1746 a unoccupazione della capitale, tanto umiliante quanto onerosa, da parte delle truppe imperiali. Mentre i governanti si piegano a tutte le richieste del nemico, il 5 dicembre la plebe dà il via a una furiosa rivolta. Nel giro di sei giorni, caccia gli occupanti e crea una sorta di governo parallelo, lAssemblea del popolo. Su Genova convergono gli sguardi di mezza Europa. Affascinati dal coraggio dei genovesi, politici e intellettuali si interrogano sul contrasto apertosi tra la viltà dellaristocrazia al potere e leroismo del popolo: se la nobiltà non ha difeso la patria e si è mostrata indegna del proprio ruolo, non toccherà dunque al popolo assumerne leredità? Ben presto il patriziato riesce a riprendere il controllo della situazione e ad accreditare, con unabile operazione ‘mediatica, una visione unitaria della rivolta. Ma, un secolo dopo, i fatti del 1746 torneranno a caricarsi di un nuovo valore simbolico nel quadro del Risorgimento nazionale: verrà allora ‘inventata la figura di Balilla, destinata a divenire un topos dellimmaginario nazionale e unossessione degli storici genovesi.
Note biografiche
Giovanni Assereto insegna Storia moderna presso l’Università degli studi di Genova