Descrizione
In questo ricco e dettagliato studio a carattere interdisciplinare, lo storico inglese Philip Cooke prende in esame la duratura e contrastata eredità della Resistenza, ricostruendo i mutevoli e ambivalenti atteggiamenti sviluppati dai principali partiti politici e dalle istituzioni repubblicane nel corso del loro ambizioso progetto di edificazione di una nuova nazione sulle rovine del fascismo e della Seconda guerra mondiale.
Utilizzando romanzi, film, documentari, giornali, diari, monumenti, quadri, musei, l’autore illustra le modalità con cui, in un lungo arco di tempo, la politica, la storia e la cultura italiane hanno interagito fra loro, mette in discussione stereotipi “di parte”, come quello dell’egemonia comunista sulla memoria, e rilegge la storia del secondo dopoguerra da una prospettiva inedita e innovativa, che diventerà un imprescindible punto di riferimento per chiunque vorrà riflettere sulla Resistenza e con essa sull’intera vicenda dell’Italia contemporanea.
Il libro ha vinto il Premio Flaiano per l’Italianistica nel 2012 e il Book Prize dell’American Association for Italian Studies nel 2011.
Note biografiche
Philip Cooke è professore ordinario di Storia e cultura italiane presso l’Università di Strathclyde - Glasgow. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Fenoglio’s binoculars, Johnny’s eyes: History, language and narrative technique in Fenoglio’s «Il partigiano Johnny» (New York 2000), Luglio 1960: Tambroni e la repressione fallita (Milano 2000), Ending terrorism in Italy (London 2012, con Anna Cento Bull) e European Resistance in the Second World War (London 2013, con Ben Shepherd).