Descrizione
Per uscire dal colonialismo non ci si può limitare a decostruire, ma bisogna trovare il modo di agire per trasformare il mondo. Non creare un nuovo paradigma ma distruggere i paradigmi esistenti. Quante volte hai pensato a cosa ci sia dietro la parola “scientifico”? Quante volte hai dato per scontato che la scientificità di un sapere valesse per tutti, ovvero fosse universale? La cultura europea ha stabilito quale fosse il sapere scientifico, da considerare l’unico vero, creato in relazione a epistemi occidentali. Tutto il resto è stato poi derubricato a sapere subalterno. L’accademia occidentale deve rinunciare al privilegio di produrre il discorso dominante. A partire dalla sua esperienza personale, Rachele Borghi ci racconta com’è possibile dare battaglia alla colonialità.
Note biografiche
Rachele Borghi è professora di Geografia all’Università Sorbona di Parigi, geografa queer, pornosecchiona transfemminista. Il suo lavoro s’incentra sulla decostruzione delle norme dominanti che si materializzano nei luoghi e sulla contaminazione degli spazi attraverso i corpi dissidenti e militanti.