Descrizione
Traduzione di Nicole Franzè
Edizione integrale
Tony Guarino proviene da una modesta famiglia di emigranti italiani, in cui la madre sbarca il lunario gestendo un piccolo negozio di alimentari e il fratello è un poliziotto. Tony, però, è diverso. Ambizioso, intelligente, spregiudicato. Sogna di diventare un pezzo grosso: «Non ho intenzione di farmi pizzicare per un paio di dollari» è la sua frase di rito. A soli diciotto anni l’omicidio del boss Al Spingola, per amore di una donna, segna il suo ingresso nella malavita. Costretto a partire per la guerra per sfuggire alla polizia, affina le tecniche di combattimento e guerriglia, ma ne ritorna irriconoscibile a causa di una lunga cicatrice che gli attraversa la faccia e da cui prenderà il suo soprannome: Scarface, lo Sfregiato. Sarà, tuttavia, proprio questa cicatrice a determinare da un lato la sua fortuna, costituendo la chiave della sua scalata ai vertici del crimine organizzato, dall’altro la sua rovina. Da questo capolavoro ambientato nei ruggenti anni Venti delle gangs e dei goodfellas, ispirato alla figura di Al Capone, sono state tratte le sceneggiature per due film entrati nella storia: lo Scarface di Howard Hawks del 1932, prodotto da Howard Hughes, e quello con Al Pacino, diretto da Brian De Palma, del 1983.
«Certo, prima o poi avrebbe potuto anche perdere, magari era questione di giorni – la fortuna non può stare sempre dalla stessa parte. Ma comunque fossero andate le cose, lui le avrebbe affrontate. La porta dell’ascensore si aprì con un rumore metallico e Tony avanzò nel corridoio, la mano destra infilata nella tasca laterale della giacca, le magre dita strette intorno all’impugnatura della pesante automatica.»
Armitage Trail
Il vero nome di Armitage Trail era Maurice Coons. Nacque nel 1903; figlio di un impresario teatrale, lasciò la scuola a 16 anni per dedicarsi completamente alla scrittura. Già a 17-18 anni si manteneva vendendo racconti a riviste, che firmava con vari pseudonimi. Nel 1920 si trasferì con la famiglia a Chicago, dove visse praticamente gomito a gomito con i più famosi gangster dell’epoca, avendo così modo di conoscerne a fondo mentalità e stile di vita. Andò poi a New York e quindi a Hollywood, dove divenne sceneggiatore. Morì nel 1931 a 28 anni, stroncato da un attacco cardiaco, un anno dopo aver pubblicato Scarface, che lo rese ricchissimo e famoso, soprattutto quando ne cedette i diritti per la realizzazione del celebre film del 1932.
Edizione integrale
Tony Guarino proviene da una modesta famiglia di emigranti italiani, in cui la madre sbarca il lunario gestendo un piccolo negozio di alimentari e il fratello è un poliziotto. Tony, però, è diverso. Ambizioso, intelligente, spregiudicato. Sogna di diventare un pezzo grosso: «Non ho intenzione di farmi pizzicare per un paio di dollari» è la sua frase di rito. A soli diciotto anni l’omicidio del boss Al Spingola, per amore di una donna, segna il suo ingresso nella malavita. Costretto a partire per la guerra per sfuggire alla polizia, affina le tecniche di combattimento e guerriglia, ma ne ritorna irriconoscibile a causa di una lunga cicatrice che gli attraversa la faccia e da cui prenderà il suo soprannome: Scarface, lo Sfregiato. Sarà, tuttavia, proprio questa cicatrice a determinare da un lato la sua fortuna, costituendo la chiave della sua scalata ai vertici del crimine organizzato, dall’altro la sua rovina. Da questo capolavoro ambientato nei ruggenti anni Venti delle gangs e dei goodfellas, ispirato alla figura di Al Capone, sono state tratte le sceneggiature per due film entrati nella storia: lo Scarface di Howard Hawks del 1932, prodotto da Howard Hughes, e quello con Al Pacino, diretto da Brian De Palma, del 1983.
«Certo, prima o poi avrebbe potuto anche perdere, magari era questione di giorni – la fortuna non può stare sempre dalla stessa parte. Ma comunque fossero andate le cose, lui le avrebbe affrontate. La porta dell’ascensore si aprì con un rumore metallico e Tony avanzò nel corridoio, la mano destra infilata nella tasca laterale della giacca, le magre dita strette intorno all’impugnatura della pesante automatica.»
Armitage Trail
Il vero nome di Armitage Trail era Maurice Coons. Nacque nel 1903; figlio di un impresario teatrale, lasciò la scuola a 16 anni per dedicarsi completamente alla scrittura. Già a 17-18 anni si manteneva vendendo racconti a riviste, che firmava con vari pseudonimi. Nel 1920 si trasferì con la famiglia a Chicago, dove visse praticamente gomito a gomito con i più famosi gangster dell’epoca, avendo così modo di conoscerne a fondo mentalità e stile di vita. Andò poi a New York e quindi a Hollywood, dove divenne sceneggiatore. Morì nel 1931 a 28 anni, stroncato da un attacco cardiaco, un anno dopo aver pubblicato Scarface, che lo rese ricchissimo e famoso, soprattutto quando ne cedette i diritti per la realizzazione del celebre film del 1932.