Descrizione
Nel dibattito pubblico la parola carcere rimanda all’assioma pena uguale carcere. Ma poco si conosce della concreta vita dei detenuti. Ancora meno delle detenute, un doppio silenzio che corrisponde a una doppia pena: il carcere per le donne è più duro, implica peggiori condizioni anche di trattamento; secondo gli stereotipi, la donna criminale tradisce femminilità e vocazione materna; in assenza delle donne rischiano di disfarsi le reti familiari.
I testi che compongono questo libro sono l’opera di autrici che in forma e titolo diverso hanno sperimentato, nei fatti, il carcere e le sue problematiche: testimoni attive che hanno raccolto sul campo materiale per le proprie riflessioni. Il filo rosso dei loro interventi è la parola responsabilità, è lo sguardo rivolto alla soggettività delle donne, alla loro forza e resilienza, alle strategie di tenuta, alla riaffermazione dei propri diritti. La società che offre opportunità a chi ha condannato si dà un’opportunità di diventare migliore.
Note biografiche
Nicoletta Gandus, giudice penale a Milano fino al 2012, si è occupata anche di divulgazione della cultura giuridica. Il suo impegno di genere si è concretizzato nella scrittura a più mani (con il Collettivo Donne e Diritto di Milano) su temi quali violenza sessuale, interruzione volontaria di gravidanza, procreazione medicalmente assistita e altro. È stata dal 2012 al 2016 la legale rappresentante della Casa delle Donne di Milano, di cui era socia fondatrice e copresidente.
Cristina Tonelli, ex nazionale di basket e giornalista professionista dal 1991, ha imparato il mestiere presso Rcs Quotidiani (“La Gazzetta dello Sport”). È stata la coordinatrice editoriale di varie importanti iniziative legate allo sport, tra cui Ferrari Opera Omnia e un volume dedicato al centenario dell’Inter. Appassionata di nuovi linguaggi, è stata content manager del sito della Fondazione del Corriere della Sera e, per Sky Italia, capo servizio delle newsletter Sky Seven Days e Sky Evening News.
Autori Vari