Descrizione
Il letto d’ebano è quello sul quale giace il corpo della bella e famosa Helen Brill Kent, morta per un colpo d’arma da fuoco sparato a bruciapelo. Secondo la polizia di New York si tratta di suicidio, data l’assenza di indizi che inducano a pensare altrimenti. La stanza della vittima era chiusa a chiave e non ci sono impronte né segni di lotta; anche l’atteggiamento composto del volto della donna sembra confermare l’ipotesi degli investigatori. Com’è infatti possibile che una persona minacciata da una pistola spianata a pochi centimetri dal viso mantenga un’espressione così serena? Ma non appena Griffin Scott, psicologo, rinomato pubblicitario e detective dilettante, arriva nella casa accompagnato dal procuratore distrettuale, si rende conto che la donna non si è tolta la vita, bensì è stata uccisa da qualcuno dotato di una mente straordinariamente ingegnosa. Al momento del delitto altre sei persone si trovavano nell’appartamento per festeggiare il compleanno della padrona di casa: il padre, i due fratelli, la figlia, l’assistente personale e la figlia di quest’ultima. Chi di loro è l’assassino?
Note biografiche
Rufus [Hamilton] Gillmore (1869-1935), giornalista americano, esordì nella narrativa gialla nel 1912 con il romanzo The Mystery of the Second Shot, al quale seguirono The Opal Pin (1914) e The Alster Case (1914) dal quale venne tratto l’omonimo film diretto da J. Charles Haydon e interpretato da Bryant Washburne e Ruth Stonehouse. Il suo libro più famoso è però l’ultimo, Il letto d’ebano (The Ebony Bed Murder), scritto nel 1932 e chiaramente modellato sulle storie dell’autore che in quegli anni riscuoteva un enorme successo di pubblico e di critica, S. S. Van Dine.