Cos’è la poesia per chi abita la mediasfera digitale? La tradizione poetica rimane legata all’ambiente orale-chirografico in cui si è strutturata? O segue i tracciati dell’esperienza lacerante e tumultuosa del soggetto nell’era della metropoli e della simultaneità elettrica? E come ha tracimato nello spazio-tempo dei media attuali? L’obiettivo del libro è indagare sugli orientamenti che caratterizzano oggi la poesia sul piano della produzione e della sperimentazione linguistica, della didattica, della formazione dell’identità o del semplice intrattenimento ludico, nel contesto dei media digitali e delle nuove forme della testualità: transmedialità, coproduzione, apprendimento, gamification.

Donatella Capaldi insegna Mediologia della letteratura, dell’arte e dello spettacolo alla Sapienza Università di Roma. Ha scritto saggi sulla tradizione cinica, la letteratura del ’500 e del ’600, Benjamin, Conrad, Kafka, Pasolini, Zanzotto. Fra i suoi contributi: Il museo elettronico (2018); Soggettività e (nuove) connessioni (con G. Ragone, 2019); Mediologie decameroniane (2021).

Elisabetta Gola è filosofa del linguaggio ed esperta di comunicazione. Insegna Scrittura per i media digitali, Semiotica dei media e Public Speaking all’Università degli Studi di Cagliari. I suoi interessi di ricerca sono incentrati sulle teorie della metafora applicata a differenti ambiti, dalla semantica cognitiva allo storytelling e alla comunicazione sociale. Su questi temi ha pubblicato numerosi articoli e curato diversi volumi, tra i quali: Che cos’è una metafora (con F. Ervas, 2016); Public speaking (con P. Mottola, 2019); Scripta manent (con F. Ervas e V. Melis, 2021).

Con i contributi di Davide Steccanella, Stefano Radice, Max Guareschi, Juri di Molfetta, Nicolò Rondinelli, Domenico Mungo, Enrico Astolfi , Duka, Angelo Petrella, Francesco Berlingieri, Andrea Ferreri, Marco De Rose, Giuseppe Ranieri, Bruno Barba