Descrizione
Le voci della strada, le musiche della tradizione, i rumori di una città pulsante di vita
Dal Vesuvio alle profondità marine, la città di Napoli può essere raccontata utilizzando un senso nuovo: l’udito. Ci sono rumori scomparsi, come il tintinnio delle bottiglie del lattaio la mattina, e suoni che si tramandano, come le canzoni dei “posteggiatori”; le stridule grida dei cantatori della cultura popolare e le voci perfette dei cantanti della nuova “tradizione”; le voci degli imbonitori dei mercati, che conservano secoli di storia in poche strofe, e voci nuove, come il venditore di “infilaaghi” sulla funicolare. I terribili rumori del traffico e il fragore dei botti di Capodanno, che allontanano i mali futuri e passati, e quelli delle pistole dei camorristi che vorrebbero governare anche acusticamente questa città. E poi c’è il mare, il rumore del mare, dallo sciabordio delle onde ai fondali, con nuove forme di vita come delfini e cetacei che stanno ritornando nel Golfo. Suoni e rumori che sono in grado di raccontare la storia, l’antropologia e i cambiamenti della secolare città di Napoli. Basta prestare loro ascolto.
• La locomotiva
• Corso Umberto I e la nascita della canzone napoletana
• Vie musicali
• Per chi suona il clacson?
• La repubblica dei mercati
• Voci dalla Pignasecca
• Discoteche a cielo aperto
• Bon bon bon, al rombo del cannon
• Il rumore dell’onde
• I rumori del mare
Claudio Corvino
È uno studioso i cui interessi spaziano dall’antropologia alla storia. Tra i suoi libri: Storia e leggende di Babbo Natale e della Befana (con E. Petoia); Lo sguardo del lupo; Il libro nero delle streghe; Maometto. Le radici dell’Islam per capire la nostra storia (con L. Capezzone); Orso. Biografia di un animale dalla Preistoria allo sciamanesimo. Scrive su vari quotidiani e riviste e cura la rubrica Un antropologo nel Medioevo per il mensile «Medioevo». Per la Newton Compton ha pubblicato Tradizioni popolari di Napoli, Miti e storie leggendarie degli animali e Napoli come non l'avete mai sentita.