Malinconia barocca

Autore:
Editore:
Anno:
2023
ISBN:
9788854527560
DRM:
Adobe (Il file scaricato ha estensione .acsm e viene convertito nel formato acquistato con l' installazione sul proprio eReader)

7,99 €

Leggi anteprima

Descrizione

Un’epoca di decadenza, di teatralità futile e vana, di ornamento privo di sostanza: il Barocco è apparso a lungo come un’età di transizione dal Rinascimento all’Illuminismo, segnata, come ogni periodo di passaggio, da una crisi estetica e morale. Ritornando agli studi che, nel corso del tempo, ne hanno messo in rilievo la specificità, Aurelio Musi mostra invece, in queste pagine, come il Barocco sia stato un’epoca di conflittualità che si situa direttamente alle radici del Moderno. Età in cui è il disordine a cercare la via dell’ordine, in un instabile equilibrio tra inganno e verità, il Barocco vi appare come un’epoca di malinconia nella quale il sentimento della vita è inseparabile da un profondo istinto di morte, dalla percezione di un naufragio nelle cose del mondo e nella vita psichica dei suoi abitanti. L’anima malinconica del secolo si svela nelle storie di malinconici e malinconiche che sono qui raccontate: quelle di Robert Burton, Cervantes, Cartesio, Spinoza, La Rochefoucauld, di donne artiste come Artemisia Gentileschi e di monache chiuse nella solitudine dei conventi, cosí come si trova intatta nell’alternanza fra armonia e contrappunto tipica della musica del periodo, fatta di cromatismi, polifonie, canoni e imitazioni. Attraversando ogni campo della storia artistica e intellettuale europea, Aurelio Musi compone l’affascinante ritratto di un’epoca densa di contrasti e di modernità, marchiata dalla perenne tensione tra caducità e sogno. «L’attenzione si sposta dall’essere all’apparenza, il mondo è concepito come impressione ed esperienza, ma queste impressioni e queste esperienze sono transitorie, fluiscono e rendono assai drammatica e lacerante la percezione della realtà. Forse è proprio questo il senso piú profondo del Barocco: la coscienza dei conflitti, dei mutamenti che stanno intervenendo nell’Europa di fine Cinquecento e del Seicento, delle trasformazioni che stanno investendo l’essere dell’uomo nel mondo».


Note biografiche

Aurelio Musi, storico, giornalista, ufficiale al merito della Repubblica, membro di varie Accademie, ha insegnato all’Università degli Studi di Salerno e in atenei americani. Tra i suoi volumi piú recenti: L’impero dei viceré (Il Mulino 2013), Il Regno di Napoli (Morcelliana 2015), Filippo IV (Salerno Editrice 2021), Mezzogiorno moderno. Dai viceregni spagnoli alla fine delle Due Sicilie (Salerno Editrice 2022), La grande illusione. Trent’anni dopo Tangentopoli (Biblion 2022). Presso Neri Pozza sono apparsi Storia della solitudine. Da Aristotele ai social network (2021) e Maria Sofia. L’ultima regina del Sud (2022).

Tags

Dello stesso autore