Descrizione
Nel 1682, il grande chirurgo Jean Devaux debutta con successo nel campo della letteratura con un libro, Il medico di se stesso, che sarà ristampato molte volte. Il successo è spiegabile: Devaux non solo spalanca le porte del tempio della medicina al volgo profano, ma addirittura apre una finestra sul mondo dei medici e dei malati, meritando un posto non infimo in quella schiera di moralisti francesi del XVII secolo, che vanta nomi eccellenti come Pascal, La Rochefoucauld e La Bruyère. L’osservatorio di Devaux è collocato fra le miserie dei malati e gli affari dei medici, e non già fra gli splendori, le schermaglie culturali e le meschinità morali dei frequentatori di salotti. E dal suo particolare osservatorio, egli parla al lettore non di medici e malati in bella teoria, bensì dell’uomo medico e dell’uomo malato nel concreto svolgimento delle umane esperienze.
Testo francese a fronte
Note biografiche
Jean Devaux (Parigi 1649 - Parigi 1729) fu un chirurgo e uno scrittore francese. Si formò alla scuola chirurgica del famoso Claude David junior, che ne fece uno dei più grandi chirurghi di Parigi. Maestro nell’arte chirurgica e intellettuale di vasta erudizione, Jean Devaux scrisse numerose opere tra cui il Factum sur les accouchements (1695), L’Art de faire les rapports en chirurgie (1703), e la Dissertation sur l’opération césarienne (1720).