Descrizione
Estate 1974. A poche miglia al largo di Otranto, in quel tratto di mare dove lo Ionio incontra l'Adriatico, la nave cargo iugoslava Cavtat affonda, la fiancata squarciata per uno speronamento. Nessun morto, neanche un ferito. Uno spiacevole incidente, apparentemente banale, se non fosse per un particolare: nel carico imbarcato ci sono 906 bidoni di piombo organico, utilizzato come antidetonante e additivo della benzina, pericolosissimo. Il racconto in prima persona della vicenda della nave Cavtat ‒ un caso giudiziario dai risvolti politici, sociali e mediatici ‒ da parte di chi, all'epoca pretore della piccola città di Otranto, si è impegnato, con tutti gli strumenti che le leggi e la Costituzione consentivano, in una corsa contro il tempo per evitare il disastro ambientale.
Note biografiche
Alberto Maritatiha iniziato nel 1965 la sua carriera come giudice presso il Tribunale di Lucera. Èpoi stato pretore a Brindisi e a Otranto, giudice istruttore presso il Tribunale di Bari, presidente di sezione presso il Tribunale di Brindisi e vice procuratore nazionale antimafia a Roma. È stato senatore della Repubblica per oltre 14 anni ricoprendo, tra l'altro, l'incarico di sottosegretario agli Interni e alla Giustizia nel corso della XIII legislatura. Attualmente, a titolo di volontariato, cura progetti sul tema Costituzione ed Europa presso istituti di scuola media superiore e di primo grado della provincia di Lecce. Per Laterza è autore diConoscere la Costituzione Italiana. Un percorso guidato (con tavole illustrate di Giancarlo Moscara, 2019).