Descrizione
«La maggior parte delle volte (gli amici stentano a riconoscerlo), è questione di attitudine, voglio dire un insieme di qualità che fanno il cacciatore eletto, e che è tanto difficile trovare riunite nello stesso individuo. [...] Ma non so se sia l’insieme di tutte queste doti, oppure un senso, un istinto particolare che in certe persone è più acuto che in certe altre, fatto sta che esiste un intuito della caccia (come della pesca) per il quale uno si sente cacciatore nato, e un altro no». Queste le parole di Eugenio Barisoni. Per essere veri cacciatori non bastano la tecnica e la conoscenza degli animali, della natura e delle leggi che ne regolano l’andamento: occorre quel senso, quell’istinto, quella consapevolezza di essere un tutt’uno con la natura, quella capacità di sentire e di comprendere, prima ancora che la ragione imponga le sue regole, ciò che si deve fare. Un sapere innato e profondo, che ogni uomo, in quanto elemento della natura, possiede, ma che soltanto chi sa vivere e sa ascoltare la parte più nascosta di sé conosce. Questa raccolta di racconti di caccia vide la luce nel lontano 1932 dalla penna di Barisoni, uomo e scrittore capace di saper gustare la vita in tutti i suoi aspetti e per le infinite gioie che essa ci mette a disposizione ogni giorno e delle quali soltanto chi sa vivere veramente può godere appieno.
Note biografiche
Eugenio Barisoni (1886-1951) è stato uno dei più conosciuti e apprezzati scrittori della letteratura venatoria italiana. Tra le sue opere ricordiamo Uomini semplici (1934), Poi tornò il sole (1941) e Cacciatora di fustagno (1943).