Descrizione
Quali sono le ragioni nascoste dietro la strage di Portella della Ginestra? Quali gli intrecci tra mafia e poteri politici? Con prosa nitida e avvincente, Emanuele Macaluso indaga i retroscena di quella che può essere definita la prima strage di Stato italiana. Lo sbarco degli Alleati in Sicilia nel 1943 risveglia una mafia dormiente che si sostituisce al fascismo come strumento di controllo sociale e politico. La Sicilia del dopoguerra, in preda a turbolenze sociali, è attraversata da correnti separatiste che inglobano tutte le forze antistatali. Crisi sociale, miseria estrema, mercato nero, banditismo: si susseguono morti e feriti, si spara sui cittadini inermi. Testimone diretto delle sparatorie di piazza a Villalba, il 16 settembre 1944, Macaluso vi scorge l’inizio di una storia sanguinosa di cui la strage di Portella è solo un momento: non un atto isolato attribuibile alla sola spietatezza del bandito Giuliano, ma un tassello di un mosaico più ampio che questo libro mira a ricostruire.
Note biografiche
Nato a Caltanissetta nel 1924, è stato sindacalista, giornalista e dirigente del Pci. Ha diretto «l’Unità» dal 1982 al 1986 e «il Riformista» dal 2011 al 2012. È stato membro della segreteria del partito con Enrico Berlinguer. Ha pubblicato molti libri, con diversi editori, tra cui, nel 2014, I santuari per i tipi di Castelvecchi.