Descrizione
Questo volume si pone l’obiettivo di rimettere al centro dell’attenzione una riflessione di carattere politico sullo statuto dell’expertise nella società contemporanea. L’attuale dibattito all’interno degli studi sociali sulla scienza sembra essersi consolidato attorno a delle polarità oppositive apparentemente insormontabili: da un lato il post-modernismo relativista — risultato di un’estremizzazione del costruttivismo sociale — dall’altro il veritismo ingenuo — come adozione irriflessa delle posizioni (neo)positiviste.
In questo contesto, la figura sociale dell’esperto si trova al centro del dibattito epistemologico e politico. Cosa significa essere esperti di qualcosa? Qual è la loro funzione sociale? Come avviene il processo di attribuzione della fiducia e sfiducia epistemologica? Quali forme di neutralità e non-neutralità dovremmo adottare nel valutare il prodotto di una riflessione esperta? Quali metodi e prospettive abbiamo per studiare l’expertise?
Per i curatori del volume, è necessario aprire una tavola di discussione interdisciplinare su questi argomenti lanciando in Italia un dibatto che all’estero è invece già largamente prolifico.
Note biografiche
Gerardo Ienna è Marie Curie Fellow presso il dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Verona e presso il Department of History della University of Maryland. Si occupa di epistemologia storica, storia sociale della scienza e sociologia della scienza.
Flavio D’Abramo è post-doc al Max Planck Institute for the History of Science e si occupa di storia contemporanea della medicina e della biologia.
Massimiliano Badino è professore associato in filosofia della scienza all’Università di Verona e docente di Logica, filosofia della scienza e Big Data Epistemology. Precedentemente ha lavorato presso il Max Planck Institute for the History of Science, alla Universitat Autònoma di Barcellona e al MIT.