Descrizione
I fanghi di depurazione costituiscono il principale residuo dei trattamenti depurativi e in essi si concentrano gli inquinanti rimossi dalle acque reflue. La loro gestione è fonte dei principali problemi degli impianti di depurazione dal punto di vista sia tecnico sia economico e, non di rado, è causa di controversie legali.
I processi di trattamento cui i fanghi devono essere sottoposti dipendono dalla loro specifica natura, sebbene ispessimento e disidratazione siano generalmente sempre presenti. Anche all’essiccamento termico è dedicata una certa attenzione. I processi di digestione biologica e i processi di condizionamento e stabilizzazione chimica sono sviluppati in funzione delle specifiche caratteristiche dei fanghi da trattare. Per i piccoli e medi impianti di depurazione risulta particolarmente indicato il processo di digestione aerobica. L’importanza delle questioni concernenti il recupero energetico fa sì che la digestione anaerobica dei fanghi abbia assunto una tale rilevanza da meritare una trattazione approfondita.
Il testo, estratto dal volume “Acque Reflue” della collana Ingegneria Sanitaria Ambientale, è corredato di numerosi esempi numerici, svariati disegni tecnici, nonché innumerevoli foto di unità e impianti di trattamento.
Note biografiche
Professore aggregato di Ingegneria sanitaria-ambientale presso l’Università di Salerno, svolge attività di ricerca su acque reflue e rifiuti solidi, con un centinaio di pubblicazioni su libri e riviste di settore nazionali e internazionali.
Dottore di ricerca in Ingegneria civile per l’ambiente e il territorio (Università di Salerno), conta diverse pubblicazioni in ambito nazionale e internazionale e svolge libera professione.
Chimico, già responsabile del Servizio chimico-ambientale del Consorzio Interprovinciale dell’Alto Calore (AV), è ora direttore tecnico della Bierrechimica Srl di Fisciano. È autore di numerose pubblicazioni nel settore ambientale.