Descrizione
Il presente lavoro fornisce un quadro d’insieme del sistema sanzionatorio connesso alle principali imposte di maggiore riscontro nella pratica, dopo la Delega fiscale.
Il D.Lgs. 158/2015, pubblicato nella G.U. n. 231 del 7 ottobre 2015, recante misure per la revisione del sistema sanzionatorio, in attuazione dell’art. 8, co. 1, della L. 23/2014, interviene sulla disciplina dei reati penali e amministrativi connessi alle imposte sui redditi e sull’Iva.
La riforma delle sanzioni penali concernenti le violazioni tributarie prevede quanto segue:
un inasprimento delle pene con riferimento ai reati di omessa presentazione della dichiarazione, occultamento o distruzione di scritture contabili e indebita compensazione di crediti inesistenti;
l'introduzione di una nuova tipologia di reato che è quella dell’omessa presentazione della dichiarazione del sostituto d’imposta;
un aumento delle soglie di punibilità per talune tipologie di reati come per esempio quelle relative all’omesso versamento dell’Iva o dichiarazione infedele ritenute meno gravi.
Si evidenzia inoltre che in alcuni casi potrebbe risultare applicabile il D.Lgs. 28/2015 che detta disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto che consiste nell’escludere la punibilità di condotte sanzionate con la sola pena pecuniaria o con pene detentive non superiori nel massimo a cinque anni, quando risulti la particolare tenuità dell’offesa e la non abitualità del comportamento, senza pregiudizio per l’esercizio dell’azione civile per il risarcimento del danno e adeguando la relativa normativa processuale penale.
La relazione illustrativa al decreto di modifica del sistema sanzionatorio specifica, in ossequio al rispetto del principio di legalità di cui al D.Lgs. 472/1997 e all’art. 2 del codice penale, che le disposizioni in esso contenute non hanno carattere retroattivo né comportano reviviscenza di disposizioni precedentemente abrogate. L'applicazione delle medesime disposizioni può, in ogni caso, essere retroattivo tenuto conto che, trattandosi di materia sanzionatoria, opera per le disposizioni più favorevoli al contribuente il principio del favor rei.
La modifica normativa interviene anche sulle sanzioni amministrative connesse alle violazioni in materia di imposte sui redditi, Iva ed Irap prevedendo una generale riduzione delle stesse purché manchino, nel compimento delle operazioni, gli effetti fraudolenti e artifici.