Descrizione
La medicina non ha da offrire verità assolute: si nutre del confronto e trae forza dal dubbio. Una critica puntuale alla banalizzazione mediatica della scienza.
Da quando la pandemia è diventata protagonista delle nostre vite e del dibattito pubblico, assistiamo continuamente a discussioni, spesso dai toni molto accesi, in cui medici e scienziati esprimono pareri diversi o addirittura opposti su questioni di importanza vitale. Il rischio è non solo di far aumentare la confusione tra i cittadini, ma anche di far perdere fiducia nella scienza. Ed è un rischio che non possiamo permetterci di correre. Ecco perché Giuseppe Remuzzi ricostruisce con ordine in questo libro le certezze fin qui acquisite sull'origine del virus e sui metodi per contrastarlo, sottolineando la natura empirica della scienza e spiegando il suo specifico modo di procedere autocorrettivo, che non aspira a conclusioni certe o stabilite una volta per tutte. Sbaglia dunque chi chiede alla medicina verità assolute. In queste pagine, una guida d'autore che ci rassicura sui risultati eccezionali che la ricerca ottiene ogni giorno e ci suggerisce alcune strategie per orientarci nell'incertezza. Alla base, una convinzione di fondo: la lezione che la pandemia ci sta lasciando è che la salute degli uomini è strettamente collegata a quella degli animali, delle piante, insomma del pianeta.
Note biografiche
Giuseppe Remuzzi è direttore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri" e professore di Nefrologia per 'chiara fama' presso l'Università Statale di Milano. Editorialista del "Corriere della Sera", ha pubblicato libri e articoli su riviste internazionali. Per Laterza è autore di La salute (non) è in vendita (2018).