Descrizione
A cura di Saskia Goldschmidt
L’incredibile storia vera della donna sopravvissuta agli orrori del campo nazista di Bergen-Belsen
Il 15 marzo 1944, la ventiquattrenne Renata Laqueur venne deportata assieme al marito nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, nella Bassa Sassonia, dopo aver già trascorso un anno in vari altri lager.
I due rimasero a Bergen-Belsen fino all’aprile del 1945, quando furono liberati dall’Armata Rossa.
Durante i lunghi, terribili mesi trascorsi nel campo, Renata tenne un diario della prigionia, un diario che non prova solo quanto la giovane fosse dotata nella scrittura, ma che testimonia anche e soprattutto la volontà di affrontare e sconfiggere l’orrore del lager attraverso la potenza delle parole e della narrazione. In un luogo tanto segnato dal male, queste pagine mostrano la faticosa lotta per coltivare la speranza nelle avversità più estreme.
Una testimonianza straordinaria, che l’autrice ha tentato a lungo di pubblicare senza successo e che ora torna a nuova vita, puntando ancora i riflettori sulla più grande tragedia storica e umana del nostro tempo.
Una straordinaria testimonianza dell’orrore della guerra e della potenza delle parole
«Questo diario è più di una storia di sopravvivenza, è il ritratto di una giovane donna, intelligente e sensibile, che cerca di trascendere la sua straziante realtà.»
«Renata Laqueur descrive la miseria del campo con durezza, ma anche con una grande sensibilità.»
«Nonostante l’autrice cerchi di trattenere le emozioni, le vicende raccontate sono così intense che il lettore non può fare a meno di riflettere e di sentirsi intimamente coinvolto.»
«Quella descritta in questo diario è la sofferenza di milioni di persone.»
«Renata Laqueur mostra una straordinaria forza d’animo.»
Renata Laqueur
(1919-2011) è stata una linguista e studiosa di letteratura polacca. Nel 1943 fu arrestata dai nazisti e rinchiusa in vari campi di concentramento, tra cui quello di Bergen-Belsen, dove rimase per quasi un anno tenendo un diario della prigionia. Dopo la guerra, ha passato la vita a raccogliere le testimonianze dei sopravvissuti ai lager.