Descrizione
Ogni magistrato… nella sua lunga carriera, incontra migliaia di cittadini: come imputati, come parti offese, come testimoni, come attori o convenuti. Naturalmente non ricorderà quasi nessuna di queste persone. Ma ciascuna di queste… ricorderà quell'incontro… Indipendentemente dal fatto che abbia avuto torto o ragione, ricorderà e giudicherà il suo giudice, ne valuterà l'equilibrio o l'arroganza, il rispetto oppure il disprezzo per la persona, la capacità di ascoltare le sue ragioni oppure l'ottusità burocratica, l'imparzialità oppure il pregiudizio. Ricorderà, soprattutto, se quel giudice gli ha fatto paura o gli ha suscitato fiducia. Solo in questo secondo caso ne avvertirà e ne difenderà l'indipendenza come una sua garanzia, cioè come una garanzia dei suoi diritti di cittadino. Altrimenti - possiamo esserne certi - egli avvertirà quell'indipendenza come il privilegio di una casta di un potere odioso e terribile. (dalla prefazione di Vincenzo Carbone, Primo Presidente Corte Suprema di Cassazione) Premessa di Vincenzo Carbone con saggi di Pietro Rescigno, Nicola Picardi, Umberto De Martino, Gian Paolo Trifone.