Descrizione
Il 24 marzo 1941, il Capitaine-Paul-Lemerle lasciava il porto di Marsiglia per affrontare la traversata dell’Atlantico con circa trecento passeggeri a bordo. «Non si trattava solo di una nave ma di un’arca»: ospitava un piccolo e variegato consesso di artisti, studiosi e rifugiati politici, tutti in fuga dagli orrori del secondo conflitto mondiale. Le ragioni della partenza erano diverse e diversa la meta finale: André Breton e Claude Lévi-Strauss volevano raggiungere New York; Victor Serge era riuscito a strappare per sé e il figlio un visto per il Messico, così come Anna Seghers. Germaine Krull, che con occhio di fotografa si aggirava tra i sartiami in cerca di uno scatto, sarebbe arrivata in Brasile, il pittore Wilfredo Laim a Cuba. Erano saliti aspettandosi lussi da transatlantico, ma si trovarono a condividere una bagnarola arrugginita che offriva modesti letti a castello e in alcuni casi anche il disprezzo del comandante. Fu una navigazione lunga e faticosa, il cibo scarseggiava, l’igiene era nullo, e all’interno di questo mondo chiuso venne a crearsi una comunità costretta a inventare momenti di pallida allegria e ad affrontare nuove prove a ogni scalo, come la quarantena nell’agognata Martinica. Nessuno sarebbe uscito indenne da quella crociera forzata, ma tutti avrebbero trovato il modo di ricordarla in una frase, in un diario, in un quadro, in una foto. Proprio da una foto parte Adrien Bosc per raccontare la vicenda di un gruppo di persone che per qualche mese hanno condiviso un destino. Mette insieme materiali d’archivio, li frammenta, li spariglia, usa quelle storie per riflettere sulla creazione letteraria, sulla finzione, sulla realtà, le dosa con talento e salpa per il suo lungo viaggio.
Note biografiche
Nato ad Avignone nel 1986, Adrien Bosc ha fondato la casa editrice Sous Sol, che pubblica le riviste Feuilleton e Desports. Il suo primo romanzo, Prendere il volo, ha ottenuto numerosi riconoscimenti: è stato finalista al Goncourt des Lycéens e al Prix Interallié, e ha vinto il Grand Prix du Roman de l’Académie française.
Laura Bosio, nata a Vercelli, vive e lavora a Milano. È autrice dei romanzi I dimenticati (Feltrinelli 1993, Premio Bagutta Opera prima), Annunciazione (Mondadori 1997, Premio Moravia; nuova edizione Longanesi 2008), Le ali ai piedi (Mondadori 2002) e, pubblicati da Longanesi, Le stagioni dell’acqua (finalista al Premio Strega 2007) e Le notti sembravano di luna (2011). Ha scritto libri sull’esperienza spirituale delle donne: Teresina. Storie di un’anima (Mondadori 2004) e D’amore e di ragione (Laterza 2012).