Descrizione
«L'Italia è un Paese senza memoria. Puoi affermare tutto e il contrario di tutto. Tanto nessuno si ricorderà mai cosa hanno detto, solo sei mesi prima, politici, intellettuali, imprenditori, calciatori, criminologi, futurologi. E se anche succedesse, ognuno è autorizzato ad accampare scuse improbabili, che spaziano dalla presunta ironia, all'errata interpretazione, sino alla più lunare delle frasi: 'Sì.può anche essere che io abbia detto una cosa del genere, ma sono parole nelle quali non mi riconosco'. Ognuno, infatti, sente il dovere di parlare anche quando non sa, non dovrebbe, non capisce o travisa. Liberi di sputare giudizi e sentenze, per poi spiegare, con dovizia di particolari, perché la storia è andata in un modo completamente diverso. Questo libro raccoglie le frasi che nessuno avrebbe dovuto dire, o anche solo pensare, subito smentite dall'evolversi dei fatti. Le frasi più irrazionali che un essere umano possa pronunciare. Le frasi delle quali ognuno si vergogna quando la sera, al buio, ripensa alla giornata appena conclusa. Declamate, spesso a voce alta - e questa è la cosa più drammatica - da alcuni tipi particolari di imbecilli. Con uno sguardo internazionale, che permette di presentare in anteprima al pubblico italiano citazioni eccellenti mai tradotte nella nostra lingua. Un coacervo di predizioni errate, stroncature, pregiudizi, bestialità, sfondoni, banalità e luoghi comuni. Una classifica mai tentata prima, ricca di sorprese, che vogliamo oggi condividere con voi. Per scoprire il peggio del peggio del peggio. E ridere, amaro». Alfredo Accatino