Descrizione
I ventuno contributi del volume, frutto della collaborazione di studiosi italiani e stranieri, concorrono a tratteggiare l’ampio quadro della cultura linguistica e letteraria che s’impose nella Napoli spagnola: dalla produzione dei poeti iberici attivi presso la corte aragonese di Alfonso il Magnanimo alle riscritture teatrali seicentesche di celebri opere spagnole, come il Burlador. Il libro offre un unitario e, al tempo stesso, variegato panorama di fenomeni che, oltre a studiare significativi episodi di cultura linguistica o religiosa, ovvero interessanti manifestazioni negli ambiti della trattatistica, della epistolografia e della storiografia sugli ultimi aragonesi e i primi viceré (Gran Capitano, Pedro de Toledo), prende in considerazione i grandi generi letterari, come la poesia, da Carvajal a Garcilaso, a Campanella; la prosa narrativa, da Guevara a Cervantes; il teatro, con Della Porta, Lope de Vega ed altri.