Contributo alla biografia e alla bibliografia calopresiane

Presentazione di Fabrizio Lomonaco
Editore:
Anno:
2010
ISBN:
9788820752217
DRM:
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Descrizione

Chi è Gregorio Caloprese? Un altro Carneade, meritevole di interesse speciale per quegli studiosi, accreditati e no, in cerca del minore, soddisfati o illusi, a seconda dei casi, del nuovo per il nuovo nel vasto campo della ricerca storico-filosofica? Questo lavoro di Alfonso Mirto, vivace studioso della cultura italiana tra Seicento e Settecento, esperto delle relazioni epistolari tra librai-stampatori europei (dai Borde agli Arnaud, dai Blaeu agli Janson, dagli Huguetan agli Anisson e agli Associati lionesi) ed eruditi italiani (da Magliabechi a Cassiano Dal Pozzo, da Carlo Roberto Dati a Leopoldo e Cosimo III de’ Medici) smentisce un fortunato stereotipo, offrendo agli studiosi questa Bibliografia del filosofo calabrese, articolata in sei dense sezioni (scritti di e su Caloprese, opere sul periodo e l’ambiente storico-culturale, con registrazione di «articoli brevi», di scritti generali e di relative recensioni). Ed è già in tale organizzazione delle “schede” la proposta di un metodo di studio, teso a collegare la ricostruzione speculativa con la ricerca storica, interessata a ricostruire la vita artistica, culturale e politica di «Scalea, il paese del Caloprese». Così recita il titolo del primo paragrafo che tratteggia una vicenda plurisecolare, ricchissima di eventi come mostrano gli anni bizantini (con la costruzione dei grandi monasteri, quello di Santa Lucia dei Taorminesi e quello di San Nicola dei Siracusani) e i tempi lunghi della dominazione normanno e sveva cui si deve la costruzione del centro storico e l’inaugurazione di una politica di grande influenza su tutta la Calabria grazie agli interventi di Roberto il Guiscardo e Ruggero il Normanno, prima dell’arrivo degli Angioini e della fortuna di due importanti famiglie, i Romano e i Pallamolla. Il ricco e sintetico quadro descritto da Mirto – che si estende al periodo giacobino e sanfedista fino alle guerre di indipendenza – è davvero efficace anche nell’offrire specifici ragguagli sulla vita sociale ed economica di Scalea tra Seicento e Settecento; una cittadina povera, come le altre di provincia e non solo, ma molto attiva nei lavori di vetreria (lo ricorda un filosofo allievo del Caloprese e corrispondente del Vico, quel Francesco Maria Spinelli autore di un’importante Autobiografia nel 1753, ricca di esperienze e di studi praticati nella scuola calopresiana), nell’artigianato e nell’attività portuale, intensissima per i notevoli scambi commerciali di ferro e manufatti soprattutto con Napoli.



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