Descrizione
Il romanzo del romanticismo, interpretato attraverso la vita di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Con un processo profondo di identificazione, Klaus Mann descrive i viaggi, la musica, i momenti più intimi, i ricordi d’infanzia del musicista; incontra i compositori dell’epoca; indaga i meccanismi della creazione musicale e rivela il tormento del grande russo, cosmopolita e solitario, geniale e mai pago. Un affresco magistrale dell’Europa fin de siècle, realizzato con passione e partecipazione da uno scrittore che ha sognato di collocare in quell’epoca di grandezza anche il proprio personale dramma.
“Di lui nulla mi era estraneo e tutto ho potuto descrivere, le sue inquietudini nevrotiche, i suoi complessi, le sue estasi, le sue paure, l’insopportabile solitudine in cui fu costretto a vivere, il dolore che volle trasformarsi di continuo in melodia e in bellezza”
KLAUS MANN
Note biografiche
Klaus Mann nacque nel 1906 a Monaco di Baviera, primo figlio maschio dello scrittore Thomas Mann. Attivista politico e assiduo frequentatore dell’ambiente intellettuale ai tempi di Weimar, nel 1933 scelse l’esilio, in aperta opposizione con il nuovo regime. A questi anni risale anche la decisione di dedicarsi a tempo pieno all’attività letteraria, che culminò con opere importanti come Sinfonia patetica (1935), Mephisto (1936) e Il vulcano (1939), incentrato sulla condizione degli esuli tedeschi durante il nazismo. La sua vita intensa e tormentata, segnata dalla solitaria condizione di apolide, dall’abuso di droghe e da una dichiarata omosessualità, si concluse tragicamente a Cannes, dove morì suicida nel 1949.