Descrizione
Come si può stare davanti alle circostanze contemporanee senza cedere allo smarrimento o alla svalutazione della vita nella Chiesa?
L'autore risponde con queste riflessioni, in forma di meditazione, che uniscono testi biblici e patristici, liturgia occidentale e orientale, in una sintesi scaturita dall’esperienza personale e pastorale, dalla sua frequentazione della tradizione ambrosiana e delle figure che l’hanno arricchita dei loro carismi: dai santi Ambrogio e Carlo a Federico Borromeo, dai beati Ferrari e Schuster fino a don Luigi Giussani.
Note biografiche
Don Francesco Braschi (Monza, 1967), sacerdote della Diocesi di Milano, è dottore della Biblioteca Ambrosiana, nella quale dirige la Classe di Slavistica dell’omonima Accademia.
Dopo l’ordinazione, avvenuta nel 1992 per le mani del cardinale Martini, ha studiato presso l’Istituto Patristico Augustinianum di Roma, conseguendo il dottorato in Teologia e Scienze patristiche con una tesi sui commenti ai Salmi di sant’Ambrogio, e ha insegnato presso il Seminario Arcivescovile di Milano.
Collabora stabilmente con l’Associazione Russia Cristiana, alla quale è giunto in seguito a un percorso che l’ha visto accostarsi alla liturgia bizantina sulle orme di maestri quali Enrico Galbiati, Olivier Raquez e Romano Scalfi.
Nato nel 1950 a Navaconcejo (Cáceres, Spagna), viene ordinato sacerdote nel 1975. Ha per lungo tempo insegnato Sacra Scrittura presso l’Istituto di studi biblici san Damaso di Madrid: fra i suoi interessi principali, lo studio della storicità dei Vangeli.
È stato direttore dell’edizione spagnola della rivista cattolica internazionale «Communio», della rivista «Estudios Bíblicos», nonché della Biblioteca della Facoltà di Teologia San Dámaso di Madrid e dell’Istituto di Scienze religiose legato alla stessa Facoltà.
Dal settembre 2004 si trasferisce a Milano, chiamato da don Luigi Giussani a condividere con lui la responsabilità di guida del movimento di Comunione e Liberazione.
Nel marzo 2005 la Diaconia Centrale della Fraternità di Comunione e Liberazione lo nomina Presidente, quale successore di don Giussani, scomparso il 22 febbraio 2005.
Dall’anno accademico 2004-2005 è docente di Introduzione alla Teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.