Descrizione
Molti oggi in Italia conoscono i testi di narrativa e saggistica di Gustav Meyrink, soprattutto i primi, stampati innumerevoli volte specie negli ultimi anni, tuttavia in questo accavallarsi di riedizioni era finora sfuggito un singolare volume, Goldmachergeschichten,pubblicato nel 1925. Si tratta di tre storie di tre alchimisti, Laskaris, Sendivogius e Sehfeld, in cui, per la prima e unica volta, Meyrink usa un registro a metà fra la narrazione e la ricostruzione storica, fra cronaca e racconto. Insomma, una storia romanzata che oggi forse si definirebbe docufiction: la vita, le avventure, le fortune e le disgrazie di alcuni alchimisti tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Settecento, cioè un periodo che i lettori non particolarmente edotti della storia dell’ermetismo occidentale potrebbero considerare insolito, abituati forse a immaginarsi gli alchimisti collocati in ambienti e atmosfere medievali.
Note biografiche
Gustav Meyrink (Vienna 1868 - Starnberg, Baviera 1932) compie in gioventù ottimi studi ma la sua irrequietezza lo porta a Praga che diventa per lui una seconda patria. Collabora al "Simplicissimus" dove pubblica le sue prime novelle: Orchideen 1904 e Das Wachsfigurenkabinett, 1907. Per una profonda crisi si converte al buddhismo e incomincia a praticare l'occultismo e l'esoterismo. La convinzione che il mondo è assurdo e irreale, le pratiche magiche, le leggende, un'amara satira contro la borghesia, compaiono negli altri suoi romanzi: Der Golem (1915), Das gruene Gesicht (1916), Walpurgisnacht (1917) - pubblicato in questa collana con il titolo La notte di Valpurga - Der weisse Dominikaner (1921), An der Schwelle des Jenseits (1923), Der Engel vom westlichen Fenster (1926).