Descrizione
Cosa significa essere il vicino della più grande nazione del mondo? Da sempre attratta dalla cultura e dall’anima russe, Erika Fatland ha dedicato anni a cercare di capire quella terra smisuratamente vasta. Dopo aver sognato di camminare su una grande carta geografica, muovendosi lungo il sinuoso confine russo, decide di tentare un nuovo approccio: è possibile capire un paese e un popolo osservandoli dall’esterno? Comincia così la pianificazione di un itinerario favoloso che, dalla Corea del Nord alla Norvegia, abbraccia l’intera superficie di uno dei giganti della politica mondiale. Partendo da Pyongyang e spostandosi verso ovest a bordo dei mezzi più disparati – aerei a turboelica, treni, cavalli, traghetti, autobus e persino renne e kayak –, l’autrice percorre l’interminabile linea di confine tra la Russia e i paesi vicini. Dall’Oriente all’Asia centrale, e poi attraverso il mar Caspio fino al Caucaso. E ancora, al di là del mar Nero, l’Ucraina divisa dalla guerra, e poi l’Est dell’Europa e i Paesi baltici, fino a Grense Jakobselv, nell’estremo Nord. Da qui, l’esplorazione riprende lungo il gelido Passaggio a nord-est: dalla Cˇukotka, dove l’Asia finisce, fino a Murmansk. Per 259 giorni, Erika Fatland ha raccolto testimonianze e immagini, componendo un ritratto affascinante e vivido di paesaggi, culture, società e stati le cui differenze sbiadiscono di fronte all’unico elemento che li accomuna: l’essere confinanti della Russia. E le storie, ora pittoresche, ora tragiche, spesso incredibili, che le persone incontrate durante il cammino tra due continenti raccontano, trovano tutte una spiegazione in questa fondamentale condizione geopolitica. “La frontiera vibra di una passione intensa per la Russia, un ‘mondo a sé’, la sua lingua e quel patrimonio unico di meraviglie e di orrori che ne costituiscono la storia secolare” (tuttolibri – La Stampa)
Note biografiche
Antropologa e scrittrice pubblicata in ventiquattro paesi, ERIKA FATLAND (1983) vive a Oslo. Collabora con diverse testate giornalistiche e si è imposta sulla scena culturale internazionale con Sovietistan (Marsilio 2017), di cui questa è un’edizione aggiornata. Anche i suoi libri successivi, La frontiera (Marsilio 2019) e La vita in alto (Marsilio 2021), hanno ricevuto numerosi importanti riconoscimenti. In particolare, Erika Fatland è stata per due volte finalista al Premio Terzani e ha vinto il Premio Kapuściński per il reportage assegnato a Roma.