Descrizione
Ci sono vite straordinarie che recano dal principio un inconfondibile segno artistico. Sono romanzi già prima di essere scritti. La vita di Pino Donaggio, antidivo per eccellenza, genio senza sregolatezza, discreto e misurato, musicista completo, violinista, compositore e cantautore allergico ai musicarelli, inguaribile “ultimo romantico”, non assomiglia a nessun’altra.
Nato nella Laguna veneziana, a Burano, e cresciuto nei pressi di Rialto, Pino Donaggio coltiva la passione per la musica sin da subito e, dimostrando uno straordinario e precoce talento, entra nel Conservatorio di Venezia. Il suo destino, come lui stesso ammette, era quello di diventare violinista. Da Venezia passa a Milano, si perfeziona, cresce, ma al tempo stesso matura anche l’ambizione di scrivere canzoni. Lo fa e segna un’epoca, emozionando ragazzi e ragazze calcando il palco del Festival di Sanremo dieci volte: da Come sinfonia, di cui si festeggia quest’anno il sessantesimo anniversario, a Io per amore, passando per i brani più rock’n’roll come Il cane di stoffa e Giovane giovane, fino ad arrivare all’indimenticabile Io che non vivo (senza te), che fa innamorare chi la ascolta e che, cantata da Dusty Springfield ed Elvis Presley, col titolo You Don’t Have to Say You Love Me fa il giro del mondo, vende 80 milioni di copie ed entra nella storia delle canzoni più celebri (e più belle) che siano mai state scritte.
Arrivato al successo, Pino Donaggio matura a sorpresa un altro cambio di rotta e, un po’ per caso un po’ per destino, inizia a comporre colonne sonore per il cinema e le sue musi- che sono tra le più apprezzate da pubblico e addetti ai lavori, premiate, fanno scuola: da Hollywood alla RAI, famosissima è la sua storica collaborazione con Brian De Palma, ma anche con la fiction italiana per eccellenza: Don Matteo.
In questo libro, intimo e spassionato, il maestro Donaggio racconta e si fa raccontare per la prima volta con i tempi e i modi ampi e armoniosi della sinfonia: tra ricordi, salti temporali, aneddoti sugli amici, gli incontri insoliti, le avventure di chi ha vissuto dall’interno il mondo fascinoso e inaccessibile del palcoscenico, ci restituisce non solo la storia di una passione inestinguibile per la musica, ma anche il ritratto affabulante di un uomo che ha sempre preferito la semplicità, la schiettezza e la libertà alle luci della ribalta.
Note biografiche
Pino Donaggio (Burano, 1941) è uno dei più grandi compositori contemporanei. Violinista enfant prodige al Conservatorio di Venezia e di Milano, debutta come cantautore a diciassette anni e a diciannove con Come sinfonia partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo, dove tornerà nei decenni successivi non solo come cantautore, ma anche in veste di direttore artistico, giurato e presidente della giuria di qualità. Nel 1972 esordisce come autore di colonne sonore nel film di Nicolas Roeg A Venezia... un dicembre rosso shocking. Diventa dal 1976 con Carrie il compositore pre- diletto di Brian De Palma e intensifica la sua attività di pluripremiato compositore cinematografico di fama internazionale. Ha ottenuto due candidature ai David di Donatello, due ai Nastri d’Argento, sei al Golden Globe. Nel 2019 è stato insignito del Premio Tenco alla carriera.
Anton Giulio Mancino (Bari, 1968) insegna Cinema all’Università di Macerata, collabora con le maggiori riviste italiane specializzate di cinema e con il quotidiano «La Gazzetta del Mezzogiorno». Ha curato numerose voci dell’Enciclopedia Treccani del cinema, del Dizionario biografico Treccani degli italiani e del Dizionario dei registi del cinema mondiale. Per otto anni è stato nella commissione di selezione della Settimana Internazionale della Critica della Mostra del Cinema di Venezia e ha scritto libri su Martin Scorsese, Jonathan Demme, John Wayne, Francesco Rosi, il film politico-indiziario italiano, Giancarlo Giannini, Sergio Rubini, Jerry Lewis. Con Il processo della verità. Il caso Moro nel cinema di Marco Bellocchio ha vinto nel 2014 il Premio Diego Fabbri.