Descrizione
La tecnica ci lusinga offrendoci l’antidestino – la vittoria sul destino biologico inscritto nei nostri geni – e la liberazione dai vincoli dell’umano. Ma a quale prezzo? Aldous Huxley riteneva che ci sarebbero voluti secoli per pervenire alla società totalmente organizzata. Pochi decenni dopo esistono invece i mezzi per giungervi attraverso una rivoluzione che mette le mani sulle radici stesse dell’uomo. L’alleanza tra materialismo e tecnica instaura infatti sull’essere umano, ormai inteso come mero pezzo della natura, il potere biopolitico (biopower), che conduce a esiti opposti, ma ugualmente inquietanti: il superamento della barriera uomo-animale da un lato e il «postumano» propiziato dall’ingegneria genetica dall’altro. I massimi fattori di resistenza sono rappresentati dalle nozioni di persona, di umanesimo condiviso, di etica libera dall’utilitarismo.
Note biografiche
Vittorio Possenti ha insegnato filosofia morale e politica presso l’Università di Venezia. È membro del Comitato Nazionale per la Bioetica e di alcune Accademie. Tra le sue pubblicazioni "Filosofia e società" (Massimo 1983); "Le società liberali al bivio" (Marietti 1991); "Nichilismo e metafisica. Terza navigazione" (Armando 2004); "Le ragioni della laicità" (Rubbettino 2007); "L’uomo postmoderno" (Marietti 2009); "Nichilismo giuridico"(Rubbettino 2012); "Il Nuovo Principio Persona" (Armando 2013).