Descrizione
Il saggio più famoso del drammaturgo dissidente ceco ripubblicato a oltre vent’anni dalla prima edizione italiana, insieme ad altri testi inediti.
Note biografiche
Václav Havel (1936-2011) nasce a Praga in una famiglia della borghesia imprenditoriale e intellettuale. Dopo il putsch comunista del 1948, a causa delle sue origini «borghesi» non può accedere agli studi superiori e si impiega dapprima come apprendista in un laboratorio chimico, poi in alcuni teatri come tecnico e assistente di regia. Contemporaneamente studia drammaturgia e scrive i primi lavori teatrali. Nel periodo di rinascita sociopolitica che culminerà con la Primavera di Praga, Havel scrive vari testi e partecipa attivamente alla vita culturale.
A seguito dell’occupazione militare della Cecoslovacchia da parte delle truppe del Patto di Varsavia (1968), si espone pubblicamente denunciando la repressione politica e culturale finendo nel mirino della polizia. Da quel momento le sue opere possono circolare solo nell’editoria clandestina. Si impegna in prima persona per i diritti umani e civili, diventando uno dei leader del dissenso centroeuropeo (attivo in Charta 77 e nel VONS). È in questo contesto che scrive “Il potere dei senza potere”. La notorietà internazionale non gli risparmia lunghi periodi di carcere che ne minano la salute.
Caduto il regime comunista, il 29 dicembre 1989 viene eletto presidente della Cecoslovacchia e, dopo la divisione del Paese (1993), della Repubblica ceca per due mandati fino al 2003.
Professore ordinario di diritto costituzionale e giudice della Corte costituzionale italiana.